Il canadese Czerny fa a pezzi lo slogan «è arrivato il momento dell’Africa». Nel continente i cardinali non ferocemente conservatori sono tre e tutti bianchi di pelle. Solo loro non hanno combattuto Papa Francesco sulla benedizione alle coppie gay Il cardinale Michael Czerny, nato in Moravia ma cresciuto in Canada, è il più eccentrico tra i porporati gesuiti che voteranno per il successore del gesuita Papa…
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Altro che Papa nero. C'è chi già scommette (o teme) un Papa "arcobaleno", visto il pressing che la sinistra aveva già esercitato perfino post mortem sul Pontefice appena congedatosi dal mondo. E c'è anche chi, a destra, Trump in testa, vive come un incubo il possibile avvento di un
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Nel Collegio dei cardinali si confrontano visioni divergenti: tra chi, come Hollerich e Tagle, vede l'accoglienza come un dovere cristiano, e chi, come Sarah e Burke, teme per identità e sicurezza. Il prossimo conclave che eleggerà il successore di papa Francesco sarà un momento cruciale non solo per la direzione spirituale della Chiesa cattolica, ma anche per il suo approccio alle grandi sfide globali, tra cui quella dei migranti.
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Immaginate cosa accadrebbe se dopo la fumata bianca, comparisse un Papa nero. Sarebbe curioso assistere non tanto al possibile avverarsi della profezia di Nostradamus, quanto all'ennesimo cortocircuito della sinistra occidentale. Chi ha paura del Papa nero? Parliamoci chiaro: riviste, intellettuali e politici della gauche sono in ansia. Un Papa
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Mai come questa volta il Conclave sembra essere a maggioranza «progressista». Sono numerosi i cardinali nominati da Papa Bergoglio e apprezzati soprattutto dalla sinistra nostrana, ma tre di questi sono molto vicini anche al mondo dei centri sociali. Il più noto è il cardinale polacco Konrad Krajewski, l'elemosiniere del papa che nel maggio 2019 è entrato in un palazzo occupato della Capitale per riallacciare la corrente elettrica che era stata staccata a causa dei 300mila euro di debiti e di…
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