Sei sconfitte in 11 partite e dieci punti di distanza dal 4° posto. Nelle 22 partite stagionali in cui il bosniaco non ha trovato il gol, sono arrivati 8 pareggi e 7 sconfitte. Ne nascono errori individuali e uno squilibrio tattico evidente causato pure dalle scelte (iniziali o in corsa) di Fonseca. DZEKO DIPENDENZA – Per Fonseca la squadra “non dipende da Dzeko”, eppure i numeri dicono l’esatto contrario.
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E’ il numero di gol che i giallorossi hanno regalato in questo campionato, così tanti (ben 21 dei 38 subiti, per una percentuale totale del 55,3%) che a pensarci vengono quasi i brividi. E la bilancia finale parla addirittura di 13 punti persi strada facendo, il che vorrebbe dire che con quel bottino lì la Roma sarebbe in piena zona Champions, con 61 punti in cassaforte. Da Jesus a Diawara, da Veretout a Pau Lopez, da Zappacosta a Mancini: gli svarioni individuali stanno…
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Il mister giallorosso sale sul banco degli imputati dopo la sconfitta rimediata a San Siro: un 2-0 che fa male, soprattutto perché i capitolini vedono sempre più lontana la qualificazione alla prossima Champions League. Tuttomercatoweb.com 5. La Gazzetta dello Sport 5. Corriere dello Sport 5. Tuttosport 5 Le pagelle di Fonseca - La Champions è un miraggio, male il turnover. Fioccano i 5. vedi letture.
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Poi è arrivato Baldini…. Sudditanza delle big. C’è un dato che più di altri evidenzia le difficoltà di Fonseca nelle arrampicate difficili. Ma il messaggio è chiaro: Fonseca non è ancora pronto per il calcio italiano. Va detto che a Fonseca va riconosciuto il coraggio (o l’incoscienza?) Va detto che l’esperimento funziona a metà considerate le condizioni di alcuni over 30 della Roma come Pastore, Perotti, lo stesso Mkhitaryan.
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A Roma, d’altronde, tanti allenatori sono stati messi in discussione con risultati analoghi. L’impressione è che, a dispetto di quanto si poteva vedere, alla Roma privilegino la prima strada, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Perciò al portoghese è stato chiesto anche un’altra cosa: coraggio. Se così fosse, c’è allora da scuotere la squadra, e questo tocca a Paulo Fonseca, che ieri lo ha fatto.
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Nel frattempo Pallotta ha deciso di chiamarsi fuori e sta gestendo in prima persona la cessione del club. L’allenatore, alla prima stagione in Italia, non ha la forza di gestire da solo la crisi del gruppo. Si apre con questo titolo l’edizione odierna de “Il Messaggero” (U. Trani) nella sezione Sport. – “La Roma americana ha toccato il fondo“. Quella che il club sta vivendo è la peggior stagione dell’era Pallotta.
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Fonseca è legato da un altro anno di contratto, più un secondo con opzione a favore della società: la sua panchina non è in discussione, ma anche lui deve cambiare marcia. Per ora il contratto in essere e la buona impressione che ha fatto sui tifosi e sugli addetti ai lavori sono i suoi migliori alleati. La dirigenza giallorossa ha ripetuto per l’ennesima volta che le dieci partite che mancano vanno affrontate con la massima determinazione, scrive Luca Valdiserri sul “Corriere della Sera”.
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