L’Ocse lancia l’allarme: rischio collasso per la sanità pubblica. Negli ultimi anni, sempre più giovani italiani si allontanano dalla professione infermieristica. Il motivo? Stipendi bassi, turni massacranti e un riconoscimento professionale praticamente inesistente. Un quadro che spinge molti a cercare fortuna all’estero o a cambiare completamente settore. Secondo il rapporto “What do we know about young people’s interest in health careers?”, l’attrattiva delle professioni…
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Negli ultimi anni, l'interesse dei giovani europei verso le professioni sanitarie è crollato, in particolare per quelle mediche e infermieristiche. Si tratta di una branca molto interessante, ambita, dove però le persone non sono messe nelle giuste condizioni per poterla svolgere. Infatti, sempre meno ragazzi vedono in questi percorsi un futuro sostenibile, scoraggiati da turni infiniti e stipendi che non coprono neanche l’affitto.
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È un’emorragia che non fa rumore, ma lascia il servizio sanitario impoverito della sua risorsa più preziosa: il personale. Nel 2022, 4.349 medici e 6.651 infermieri hanno lasciato il servizio sanitario nazionale. Si tratta di un numero più che triplo rispetto al 2016, quando erano stati rispettivamente 1.564 e 1.854. Quello delle «dimissioni volontarie» è uno dei principali segnali di sofferenza del personale del servizio sanitario.
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Le responsabilità di politica e sindacati per l’abbandono del Ssn da parte dei medici 04 FEB Riproduzione riservata Altri articoli in Lettere al direttore di Giuseppe Belleri- Gentile Direttore,le lettere di testimonianza dei colleghi che hanno lasciato il SSN, ospitate dal QS, offrono uno spaccato su un fenomeno nuovo, spia di un disagio diffuso che ha risvolti e contraccolpi organizzativi, sociali e culturali.
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Cosa sappiamo sull’interesse dei giovani per le carriere nel settore sanitario? I dati del Rapporto annuale OCSE-OECD 2025. La carenza di personale sanitario è segnalata nella maggior parte dei Paesi del mondo e si teme che possa peggiorare nei prossimi anni a causa dell’invecchiamento della popolazione. Aumentare la formazione di nuovi medici e infermieri è una delle principali leve politiche per rispondere alla crescente domanda di servizi sanitari e affrontare le carenze.
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Nel biennio 2021-2022 sono stati 15.450. Nel 2023, 8.500. Nei primi 9 mesi del 2024 oltre 20 mila, che si avviano a diventare 30 mila in tutto il 2024. «Non è un esodo, è una disfatta». Turni massacranti, stipendi tra i più bassi d’Europa, burnout e condizioni di lavoro insostenibili. Gli infermieri scappano dagli ospedali italiani. Lo racconta il Rapporto di Nursing Up, il sindacato autonomo di categoria che ha calcolato…
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"In Liguria nel 2024 si sono dimessi 585 infermieri e ne mancano circa duemila per applicare il Pnrr (piano nazionale ripresa e resilienza ndr) con case e ospedali di comunità ". La denuncia a Primocanale arriva da Enrico Boccone, referente ligure di Nursing Up, a poche ore dalla diffusione del nuovo report del sindacato che parla a livello nazionale di oltre ventimila dimissioni solo nei primi nove mesi del 2024, un aumento del 170% rispetto all’anno precedente.
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In quattro anni oltre 43mila addii, De Palma: “Una disfatta, il Governo intervenga subito” supereremo quota 30mila dimissioni. Il SSN sta crollando e la politica resta a guardare”, denuncia Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, nel nuovo report del sindacato. Un’emorragia senza fine Tra il 2021 e il 2024, gli infermieri che hanno abbandonato il pubblico sono stati: 15.450 nel biennio 2021-2022, 8.500 nel 2023, oltre 20mila nei primi nove…
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''La crisi vocazionale dei giovani verso le professioni sanitarie si somma all’emorragia di uscite degli operatori che non arresta a fermarsi. Così il Servizio Sanitario Nazionale si svuota sempre più di personale mettendo ulteriormente in crisi l’assistenza verso i cittadini. Gli sforzi virtuosi compiuti fino ad oggi dal Ministro della Salute Orazio Schillaci non bastano. Chi oggi lo attacca pretestuosamente, cavalcando ideologicamente la crisi, era dalla parte di chi…
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La crisi infermieristica in Italia si aggrava di giorno in giorno, con numeri che disegnano uno scenario allarmante: nei primi nove mesi del 2024 oltre 20mila infermieri hanno lasciato il Servizio sanitario nazionale, segnando un aumento del 170% rispetto agli 8.500 del 2023. Si tratta di una vera e propria emorragia di professionisti che, esasperati da condizioni di lavoro insostenibili e stipendi inadeguati, scelgono di abbandonare il sistema pubblico.
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In sei anni, il numero di medici che si sono dimessi dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) è triplicato. Il numero, elaborato dal Ministero della Salute, è stato presentato lo scorso venerdì in Commissione Affari sociali, in una riunione ad hoc per affrontare l’emergenza sanitaria. I numeri Per essere più precisi, dal 2016 al 2022 (ultimo anno in cui sono disponibili le rilevazioni) i dottori ch…
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Carenza medici, quale futuro se perdiamo i giovani? 03 FEB Riproduzione riservata Altri articoli in Lettere al direttore di Valeria Caso- Gentile Direttore,l’altra mattina, mentre andavo a fare il mio turno di sabato in Stroke Unit, ho sentito alla radio che, nell’arco di dieci anni, l’Umbria ha perso oltre 15.000 giovani, che mostra come la performance della regione sia la peggiore tra quelle del Centro Italia (dati sul periodo 2014-2024 è la Cgia di Mestre).
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Condividi questo articolo Pubblicità Nel 2024, si registra un preoccupante fenomeno di “fuga” dai Pronto Soccorso italiani: il 74,9% dei posti nelle scuole di specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza è rimasto vuoto. Questo trend – riporta l’ansa – si estende anche ad altre specializzazioni cruciali, come Chirurgia generale, Chirurgia Toracica e Nefrologia, con una percentuale di posti non coperti che supera la metà.
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Nessuno vuole fare più l'infermiere. La crisi è globale, dal Giappone alla Norvegia di Maria Luisa Asta Pubblicato il: 30/01/2025 Professione e lavoroStudi e analisi Il settore sanitario globale sta affrontando una crescente crisi legata alla carenza di infermieri, una problematica che, secondo un recente rapporto dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), potrebbe aggravarsi nei prossimi anni.
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Sempre meno giovani vogliono fare il medico o l’infermiere. Dagli stipendi alle condizioni di lavoro, le ricette Ocse per invertire la rotta In un paper l’Organizzazione internazionale si focalizza sul calo d’interesse dei giovani per le professioni sanitarie che ha riguardato negli ultimi metà dei Paesi aderenti. “La pandemia di COVID-19, nonostante abbia esaltato il ruolo essenziale…
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