Meta è dalla parte di Trump e Musk: il sistema di fact-checking di terze parti sostituito con le “Community Notes” simili a quelle di X. Ora saranno gli utenti a moderare i contenuti. Questo potrebbe diminuire l'eccessiva censura di cui è stata spesso accusata Meta, ma potrebbe anche favorire la disinformazione. Importanti novità in casa Meta: nella giornata di ieri Mark Zuckerberg, CEO del colosso tecnologico che possiede…
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Diversi dipendenti di Meta Platforms si sono schierati contro la decisione del ceo Mark Zuckerberg di eliminare le procedure di fact checking affidate a enti terzi. Secondo quanto appreso da Cnbc, hanno espresso la loro preoccupazione nel forum interno dopo che Joel Kaplan, il nuovo responsabile per gli affari globali di Meta ed ex vice capo dello staff della Casa Bianca sotto la presidenza di George W.
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“Zuckerberg ha annunciato non ci saranno più i fact checker su Meta? Meno male, è un’ottima notizia. È bellissima l’idea di fare i fact checking, ma il problema è che bisogna investire qualcuno del compito di impancarsi a ministro della Verità, orwellianamente parlando. E io non riconosco a nessuno l’autorità di fare il ministro della Verità”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore de Il…
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Addio fact-checking su Facebook e Instagram. Lo ha annunciato il ceo di Meta Mark Zuckerberg in quello che a media e analisti appare l'ennesimo inchino a Donald Trump e al nuovo clima ideologico della destra, che privilegia l'assoluta libertà di espressione sulla lotta contro la disinformazione e l'odio in rete. Una svolta che ha riscosso subito il plauso sia del presidente eletto («Meta ha fatto molta strada») che del suo first buddy Elon Musk («Cool»…
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Mark Zuckerberg ha annunciato martedì sui propri social i cambiamenti che presto avverranno sulle piattaforme Meta negli Usa: l’addio al fact-checking su Facebook e Instagram. Per l’occasione il 40enne ha indossato un costoso orologio svizzero del valore di circa 900.000 dollari. Per la precisione: un Greubel Forsey “Hand Made 1”. L'orologio è estremamente raro; Greubel Forsey SA produce solo due o tre modelli “Hand Made” all'anno e ci vogliono centinaia…
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Facebook eliminerà il programma fact-checking per il controllo delle informazioni condivise sulla piattaforma. Lo ha annunciato Mark Zuckerberg in un video pubblicato sui social della galassia Meta. Una svolta che pone fine all’era dei social network controllati da figure esterne, i cacciatori di bufale. Il controllo delle informazioni sarà affidato agli utenti stessi che potranno aggiungere note…
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Grazie Mark Zuckerberg. Avevamo bisogno di iniziare l'anno con un buon proposito. Un incoraggiamento. Una buona notizia. Oh, la storia dello “stop alla censura” su Facebook e Instagram sarebbe potuta essere una buona notizia. Se davvero fosse stata una mossa a difesa della libertà di espressione. Invece nei cinque minuti del messaggio urbi et orbi, il gran capo di Meta non ci gira troppo intorno: tra pochi giorni arriva Donald Trump al potere, è cambiato il vento, anche noi…
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Proprio mentre vorrebbero imbavagliare Musk, perdono anche Zuckerberg… Vedrete, dopo il video di ieri, Mark Zuckerberg verrà iscritto in un batter d’occhio nella lista dei cattivi, degli appestati, da almeno mezzo mondo politico e mediatico, italiano ed europeo. Forse non nella stessa posizione di Musk, ma subito dopo di lui. No, nemmeno la conversione del fondatore di Facebook, che ieri ha annunciato l’abbandono degli strumenti di censura social e ha abbracciato il free speech…
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BRUXELLES Il fortino Europa resiste, ma il (secondo) ciclone Trump mette alle strette “l’effetto Bruxelles”. Cioè la pratica per cui le grandi aziende globali finiscono per conformarsi agli standard fissati dall’Unione europea anche al di fuori di essa, perlopiù seguendo logiche di mercato. Adesso, ben che andrà, il rispetto delle regole non si allontanerà dal territorio del Vecchio continente. La decisione di Meta di sospendere, «a cominciare dagli Stati Uniti»…
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WASHINGTON — Le elezioni del 5 novembre sono «un punto di svolta culturale», perciò Meta si adegua. Il modo in cui Mark Zuckerberg ha spiegato ieri la fine dei controlli sui contenuti pubblicati da Facebook dimostra che è una svolta epocale, che per il momento vale solo per gli Stati Uniti e ha implicazioni assai più ampie del “fact checking”. Perché secondo lui la vittoria di Trump ha indicato l…
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ROMA — «Siamo senza parole». Tommaso Canetta, vicedirettore di Facta News, una delle piattaforme italiane finanziate da Meta per contrastare la disinformazione sui social, ha appena saputo che Zuckerberg ha deciso di eliminare il fact-checking da Facebook, Instagram e WhatsApp negli Usa. «Per anni Meta ha sostenuto la bontà del suo programma - spiega Canetta - e ora Zuckerberg dice che il fact-ch…
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D ice Mark Zuckerberg che ora «torna alle nostre radici sulla libertà di espressione». Adesso sì che il fondatore di Facebook fa paura: proprio i social network, per primo Fb, hanno reso semplicissimo diffamare e calunniare, o diffondere notizie false. Lo fanno gridando che loro sì, sono la democrazia: con la premessa “Non ce lo dicono”, Facebook e parenti hanno fatto passare “bufale” spaventose che l’informazione ufficiale, pur malconcia, scarta.
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Anche Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e amministratore delegato di Meta, sale sul carro di Donald Trump e Elon Musk. Lo ha spiegato con un video di cinque minuti in cui ha annunciato una svolta editoriale e politica per Facebook, Instagram e Threads, i social network controllati dal gruppo. Meta smantellerà il reparto aziendale incaricato di impedire la diffusione di notizie false sulle piattaforme.
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Mark Zuckerberg 'abbraccia' Donald Trump. Facebook e Instagram dicono addio al fact checking e seguono il modello di X, il social di Elon Musk. La svolta di Meta conferma la linea 'friendly' nei confronti del nuovo presidente degli Stati Uniti, consolidata con la nomina del repubblicano Joel Kaplan come Chief of Global Affairs di Meta e con l'inserimento di Dana White nel Cda: il numero 1 dell'UFC è sempre stato un 'trumpiano' doc e dopo il trionfo del presidente nelle elezioni del 5 novembre ha…
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Facebook non controllerà più il contenuto delle notizie pubblicate sulla sua piattaforma. Ognuno potrà mettere le fesserie che vuole. Il che è un bene. Perchè... Alessio Porcu Ad majorem Dei gloriam Immaginate se da queste colonne o da quelle del nostro Telegionale iniziassimo ogni sera a dire delle solenni fesserie… Certo, la categoria dei Giornalisti non gode di grande reputazione: i tempi del ‘è vero perché l’ha detto la televisione’ sono finiti.
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Niente più fact-checking su Meta. Ad annunciarlo è lo stesso Mark Zuckerberg su tutte le sue piattaforme, una scelta che l’imprenditore considera un “ritorno alle origini” ma che per molti è una chiara strizzata d’occhio al neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump. Addio al fact-checking su Meta Come cambieranno le cose I fact-checker "hanno i loro pregiudizi" Addio al fact-checking su Meta In un video pubblicato su Instagram, Facebook e Threads…
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Nei prossimi mesi Meta introdurrà gradualmente un sistema di "note della comunità" per semplificare le sue politiche di fact-checking. Preoccupazione per possibile aumento della disinformazione PUBBLICITÀ Meta sostituirà i fact-checker negli Stati Uniti con un nuovo sistema di "note della comunità", simile a quello adottato dalla piattaforma X di Elon Musk, ad annunciarlo oggi è stato il Ceo dell'azienda, Mark Zuckerberg
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Mark Zuckerberg apre a Donald Trump. «Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore», afferma il ceo di Meta in un video in cui annuncia lo stop al fact-checking, accusando tra l'altro l'Europa di avere «un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì».
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Il giornalista Mark Dolan durante un intervento sull’emittente Gbnews ha attaccato duramente le aziende farmaceutiche e i responsabili politici per aver obbligato la popolazione a ricevere il vaccino Covid: “Chi ci ha costretto a inocularci ha le mani sporche di sangue”, ha infatti affermato. “Joe Biden l’ha chiamata una pandemia dei non vaccinati, Andrew Neil già di quella parrocchia ha parlato di punire i non…
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(Adnkronos) – Dal 21 gennaio torna in libreria Limina, uno dei marchi editoriali che hanno segnato un’epoca per la letteratura sportiva in Italia. Dopo un lungo periodo di inattività, Limina – ora marchio di Adriano Salani Editore srl, Gruppo editoriale Mauri Spagnol – rilancia la sua identità editoriale ampliando i suoi orizzonti. “Vogliamo farlo attraverso i racconti di uomini e donne che hanno saputo esplorare la vita in tante forme diventando fonte d’ispirazione”, dichiara Gianluca Mazzitelli, amministratore delegato e…
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Uno studio pubblicato su BMJ Public Health suggerisce che i vaccini contro il Covid-19 potrebbero aver contribuito al persistente aumento dei decessi in eccesso registrato negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali tra il 2020 e il 2022. Analizzando i dati sulla mortalità in 47 Paesi occidentali, i ricercatori dell’Università Vrije di Amsterdam hanno rilevato che…
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Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, ha accolto con favore la decisione di Mark Zuckerberg di eliminare i fact checker su Meta, definendola "un'ottima notizia". Intervenendo a Otto e Mezzo su La7, Travaglio ha spiegato: Meno male, è un’ottima notizia. È bellissima l’idea di fare i fact checking, ma il problema è che bisogna investire qualcuno del compito di impancarsi a ministro della Verità…
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Un gruppo di ricercatori italiani, guidati da Francesco Violi dell'Università Sapienza di Roma, ha identificato il meccanismo molecolare alla base delle reazioni avverse - come ictus e trombosi - associate alla somministrazione del vaccino Covid AstraZeneca. I risultati dello studio, pubblicati sulla rinomata rivista Thrombosis and Vascular Biology, aprono nuove prospettive nello sviluppo di farmaci…
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Una ragazza di 19 anni ha visto il suo seno ingrandirsi di quattro volte rispetto alle dimensioni originali, passando da una coppa B a una tripla G, nei mesi successivi alla somministrazione del vaccino Covid Pfizer. Secondo i ricercatori di Toronto che hanno condotto uno studio sul caso, la giovane avrebbe fatto presente la possibile correlazione, ma "le sue preoccupazioni non sono…
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