ilmessaggero.it 10/27/2024
IL CASO L'ALA «Abbiamo ricevuto violenza psicologica dalla polizia bulgara: un fatto grave al quale si aggiunge anche la circostanza che ci trovavamo in un paese europeo e avevamo passaporti europei». Lo racconta la 29enne aquilana Cecilia Fasciani, regista e giornalista freelance, che, insieme a due registi teatrali è rimasta in stato di fermo per 24 ore «all'aperto in un cortile all'interno della stazione della polizia di frontiera» di Malko Tarnovo, nel Sud della Bulgaria a 10 km dal confine con la Turchia
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