Un impatto sul PIL fino all’1.9% al 2026 sarebbe positivo e sosterrebbe la crescita dell’Italia, con effetto anche sulla riduzione del debito. Fatto La BCE ha comunicato che un utilizzo “al meglio” delle risorse messe a disposizione dal PNRR porterebbe a uno stimolo fiscale per l’Italia tale da aumentare in via permanente il PIL italiano, nello scenario migliore, dell’1.9% fino al 2026 e dell’1.5% fino al 2031 rispetto a un PIL senza questi sostegni.
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Approfondimenti:
Si sgonfia la spinta alla crescita dal Next Generation Eu, il maggior programma di finanziamento europeo visto finora, approvato nel 2020 per rendere i Paesi membri più robusti e competitivi dopo lo choc pandemico. Con una spinta minore del previsto per il Pil potenziale di Spagna e Italia, i due maggiori beneficiari, e ricadute anche sul debito: un trend da invertire con una corsa a mettere a terra gli investimenti e adottare le riforme del…
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Spendere bene e senza ritardi per tornare a crescere a un ritmo sostenuto. In caso di alto assorbimento dei finanziamenti, i fondi del Pnrr possono aggiungere al Pil dell’Italia fino a +1,9% nel periodo compreso tra l’inizio degli esborsi e il prossimo anno, prima cioè che il maxi-programma Ue per sostenere la ripresa post-pandemica giunga alla sua naturale scadenza, il 30 giugno 2026. La stima è parte di un aggiornamento pubblicato ieri sul blog della Banca centrale europea per fare il punto…
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ROMA – La Banca centrale europea ridimensiona le aspettative sul Pnrr. A certificare «una significativa revisione al ribasso» degli effetti positivi sul rapporto debito/Pil dell’Italia è il bollettino economico che aggiorna le stime sull’impatto di Next Generation Eu. Ecco lo scenario atteso nel 2031: la riduzione sarà di 7-8 punti percentuali rispetto ai 12-14 indicati due anni fa. A sgonfiare …
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Poteva essere un vero e proprio volano per l’economia italiana. Una manna dal cielo che avrebbe garantito anche una riduzione del debito. Ma gli effetti del Pnrr, soprattutto a causa dei ritardi nella sua implementazione, saranno meno favorevoli di quelli inizialmente stimati. E la colpa, come detto, è dell’attuazione a rilento e quindi delle carenze da parte del governo. Insomma, il ministro Tommaso Foti deve ringraziare il neo-commissario europeo Raffaele Fitto e provare a rimettere in carreggiata un…
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Ultim'ora news 8 gennaio ore 17 L’impatto del Pnrr sul debito italiano sarà la metà di quello atteso. A dirlo, nelle anticipazioni del primo bollettino economico del 2025, è la Banca Centrale Europea. Stilando un bilancio dei primi quattro anni del NextGenEu, Francoforte spiega come l’impatto favorevole degli aiuti sui debiti di Italia e Spagna – i due Paesi che maggiormente beneficiano del piano in termini di fondi – «vede una significativa revisione al ribasso rispetto alle stime iniziali della Bce».
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I fondi del Next Generation Eu possono alzare di 1,4 punti il PIL dei due principali Paesi beneficiari, Italia e Spagna, fino al 2026, nello scenario di un "elevato assorbimento" degli aiuti europei e di una produttività media della spesa implementata tramite il PNRR.Lo prevede la BCE nella valutazione preliminare del programma europeo, a quattro anni dal lancio, che stima, invece, l'impatto al 2031, a +0,7 punti di PIL per l'Italia e +0,9 punti per la Spagna.
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L'impatto favorevole degli aiuti europei del Pnrr sul debito di Italia e Spagna, pur "rilevante", vede una "significativa revisione al ribasso rispetto alle stime iniziali della Bce". Revisione che per l'Italia e la Spagna ridimensiona il beneficio a 7-8 punti di debito/Pil al 2031, contro 12-14 punti inizialmente stimati. Lo si legge in una anticipazione del bollettino economico della Bce, che attribuisce il minor impatto sul debito - a livello europeo "ritardi…
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Bce: da fondi Pnrr impatto fino a +1,9% su pil Italia al 2026 Nella stima media aumento invece dell'1,4% (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 gen - I fondi del Next Generation Eu potrebbero arrivare ad aggiungere fino a 1,9 punti percentuali all'Italia nel periodo compreso fra l'inizio del programma fino al 2026 nel caso di un elevato assorbimento dei fondi, di un conseguente elevato livello della spesa e di una crescita media della produttivita'.
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