Il 14 aprile 2025 è entrata in vigore la riforma UE del pacchetto ViDA – Vat in the Digital Age con una vera propria rivoluzione per la fatturazione elettronica intra-UE. Vi è infatti una concreta semplificazione degli adempimenti nel caso in cui le imprese realizzino delle operazioni soggette ad Iva in altro Stato membro diverso da quello di stabilimento e con la previsione di tassazione Iva degli affitti brevi e del trasporto passeggeri su strada realizzati da privati…
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Approfondimenti:
L’Unione europea cambia l’Iva . L’evoluzione digitale in corso è il traino per modificare gli adempimenti legati ai versamenti e alla riscossione dell’imposta. L’obiettivo è duplice. Da un lato, cercare di recuperare sull’evasione dell’imposta sul valore aggiunto (il cosiddetto Vat gap ), che l’ultimo rapporto della commissione Ue ha calcolato in circa 89,3 miliardi complessivamente tra tutti i Paesi comunitari a fine 2022.
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Nel pacchetto di misure introdotte dall’Unione europea con il pacchetto Vida (Vat in the digital age) ci sono ulteriori semplificazioni in arrivo nei prossimi anni per gli operatori e-commerce o che effettuano vendite a distanza. Dal 1° luglio 2030 lo Stato di destinazione potrà introdurre una regola specifica che offra al fornitore di operare con il regime Oss (One stop shop) Leggi l’articolo: Fisco, dalla fattura elettronica agli affitti brevi come cambia l’Iva
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Il nuovo pacchetto Vida (Vat in the digital age) ai nastri di partenza. Le misure varate dall’Unione europea per ridurre l’evasione Iva puntano a lasciare ai singoli Stati la possibilità di adottare la fattura elettronica sulle operazioni interne con meno vincoli. E dal 1° luglio 2030 scatteranno le comunicazioni in tempo reale per gli scambi tra Paesi Ue
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Anche i privati saranno soggetti a Iva per i contratti di affitti brevi e per il trasporto di persone nel caso forniscano i servizi tramite una piattaforma elettronica. In questo caso, la piattaforma liquiderà l’imposta secondo la regola del «prestatore presunto». Le nuove regole saranno operative dal 1° luglio 2028, ma gli Stati membri potranno adeguarsi tra il 1° luglio 2028 e il 1° gennaio 2030.
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Introduzione È stato approvato in via definitiva il ViDA (VAT in the Digital Age), l’insieme di riforme al sistema Iva per l’Unione europea. Tocca diversi argomenti: uniformerà la fatturazione elettronica a livello Ue, ridurrà alcuni oneri amministrativi per le imprese e porterà all'obbligo per le piattaforme digitali come Airbnb e Uber di riscuotere direttamente e versare l'Iva, l’imposta sul valore aggiunto.
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Fatturazione elettronica arriva la svolta europea, dopo due anni di attesa. Da lunedì 14 aprile entra in vigore il primo tassello del Pacchetto Vida, la riforma di modernizzazione dell’IVA nell’era digitale. E per l’Italia, pioniera dal 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica, significa poter dire addio, dopo anni, alla necessità di chiedere costantemente proroghe a Bruxelles per continuare ad applicarla.
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La e-fattura cambia. A marzo è stato approvato definitivamente il pacchetto della Ue chiamato «Vida», sull’Iva digitale europea. Avrà impatto sulla fattura elettronica nazionale e non solo. Tra le novità, infatti, ci sono anche quelle su trasmissione dei corrispettivi e cooperazione. Fino all’abolizione degli Intrastat. Gli esperti del Sole 24 Ore prendono in esame sia gli aspetti giuridici del pacchetto sia quelli tecnologici, spiegandoli passo per passo.
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Uno dei cambiamenti più importanti degli ultimi anni sia per quanto concerne le imprese che i professionisti con partita Iva è quello della fatturazione elettronica, diventata obbligatoria In Italia a partire dal 1° gennaio 2019. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, che ha interessato inizialmente le transazioni nei confronti della pubblica amministrazione nonché le prestazioni di beni e cessioni di servizi che intercorrono verso i soggetti privati.
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