Si vede tutta la traccia della via percorsa…. “Siamo al campo 2 a 6457m! Per ora, però, vediamo se siamo in grado di continuare a sistemare la strada per C3 domani”. Speriamo che, mentre passano i giorni di questo mese, ci sia data una opportunità (nella versione inglese: “Eppure, non perdiamo la speranza di vetta”). È stata dura, il vento ci ha colpito forte mentre salivamo con 23 kg di carico ciascuno.
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Dopo aver presentato a La Thuile, a favore di telecamere, il suo nuovo progetto, Nico Valsesia era a Monza la sera del 3 febbraio per raccogliere il supporto e l’affetto dei suoi amici del Monza Marathon Team, associazione di cui lo sportivo è da tempo socio onorario. Non rimane che attendere la partenza di Valsesia tra pochi mesi, seguire la sua avventura e sostenerlo insieme agli altri runners monzesi.
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Alex Txikon è al campo base dell’Everest da alcuni giorni e ha iniziato a lavorare tra campo base e C1. Ma ad allietare la vita al campo base è arrivato Khumbu. Ecco Khumbu, nuovo membro del team del campo base! Una brutta perdita per la squadra del basco che vuol tentare l’invernale all’Everest senza ossigeno supplementare. Ieri proprio sull’Ice Fall, la seraccata tra cb e c1, un incidente ad uo dei membri del team di spedizione.
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“Sono qui in questo bellissimo paese grazie all’amicizia nata con Renato - ha commentato l’atleta - La Thuile è un posto che mi ha stupito. La serata si è conclusa con la promessa di portare in cima all’Everest la bandiera del comune posto all’ombra del ghiaccio del Rotur, che Nico Valsesia ha sventolato ieri sera davanti alle oltre 200 persone accorse per ascoltarlo. Così ieri sera Nico Valsesia, ultratrail di fama mondiale (foto in basso) ha presentato nella sala conferenze del TH Planibel di La Thuile, il…
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Ma per García la spedizione si chiude qua. Dopo aver mangiato Jonatan e io siamo andati ad attrezzare con delle scale un tratto della cascata con dei crepacci. Avverte problemi di respirazione e ha qualche costola incrinata. Incidente per la spedizione di Txikon sull’Everest. Ieri, mentre il team stava attrezzando l’IceFall un ponte di neve è crollato sotto ai piedi di Jonatan García. Mentre stavamo lavorando abbiamo sentito un rumore spaventoso e il ponte di ghiaccio su cui ci trovavamo ha ceduto… e Jonatan è…
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Di seguito, alcune riprese effettuate sabato 1 febbraio nella Cascata di ghiaccio del Khumbu, attraversata quasi fino a Campo 1 (oltre i 6000 m), pubblicate da Txikon il 1° febbraio. Altre notizie sulla spedizione di Alex Txikon “Mentre stavamo lavorando – racconta Txikon sui suoi canali social – abbiamo sentito un rumore spaventoso e il ponte di ghiaccio su cui ci trovavamo ha ceduto … e Jonatan è precipitato nel crepaccio.
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Mentre la squadra stava attrezzando l’IceFall, l’enorme ghiacciaio che con le sue instabili torri di ghiaccio e i profondi crepacci divide il campo base da C1, un ponte di neve è crollato sotto ai piedi di Jonatan García facendolo precipitare. “Abbiamo chiesto l’evacuazione in quanto fa fatica respirare e ha almeno un paio di costole incrinate. Tutto si è risolto con un grande spavento e speriamo che domani sarà a Katmandu, però è una grande perdita per la squadra”, scrive l’alpinista basco.
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀. “Temo che il mio piede non sia migliorato veramente – aggiornava dal suo instagram due giorni fa – All’inizio, ho pensato che il problema fosse un sovraccarico muscolare. Per fortuna, febbraio ha ancora qualche giorno…” 4 febbraio 2020. Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo. L’alpinista tedesco bloccato da un dolore al piede. Mentre l’alpinista basco Alex Txikon si appresta ad attrezzare la via da Campo 1 (raggiunto poche ore fa) fino a Campo 2, il tedesco Jost Kobusch –…
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La foto dell’Everest dal cielo. Nella parte sinistra (vedi ingrandimento) della bellissima immagine della Nasa (orientata Ovest-Est), il Monte Everest fotografato dalla stazione spaziale pochi giorni fa (2020.01.28, 09:35:37 GMT). Oltre all’Everest, naturalmente si vede anche l’adiacente Lhotse (in fondo alla Valle del Silenzio) e più lontano il Makalu. Più vicino, invece, è il Cho Oyu. Spicca visibilissima la lunga Cresta Ovest, di cui si parla in questi giorni per via del tentativo solitario di Jost Kobusch, che è arrivato solo ai suoi piedi.
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Attività sull’Everest. All’Everest, mentre Jost Kobusch è al campo base alle prese con il duplice problema del piede dolorante e delle corde mancanti per attrezzare la via al Lho La dopo che quelle già piazzate sono state distrutte dai crolli di blocchi di ghiaccio, Alex Txikon questa mattina si è messo in marcia da c1 verso c2 e in questi minuti sta attraversando l’ultima parte crepacciata prima dell’ingresso nella Valle del Silenzio.
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“Siamo a campo 1”. Aggiornamento dall’Everest di Alex Txikon che, come annunciato, è a campo 1. “Siamo già in C1, dopo aver portato 20 chili l’uno e attraverso un nuovo percorso nella Cascata di ghiaccio: il vento ha distrutto enormi blocchi e ora è un caos ma meno pericoloso. Domani… dipende dal vento.“.
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Ecco il video:. . Altre notizie sulla spedizione invernale all’Everest di Txikon Un ottimo lavoro mentre noi attrezzavamo e scalavamo l’Ama Dablam dove, tra l’altro, si trovavano ancora tutte le corde delle spedizioni autunnali, inutilizzabili. Ora lavoreremo qui tutti insieme: abbiamo due scale depositate a 5.800 m che porteremo su, per attrezzare la via verso Campo 2.”. Attualmente il tracker di Txikon lo segnala a 5.957 metri di quota.
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Txikon sale sull’Everest. All’Everest Alex Txikon ha confermato con questo post che domani lascerà il campo base per salire nella Valle del Silenzio. Abbiamo due scale depositate a 5,800 m, che porteremo su per attrezzare il percorso verso C2″. Hanno sistemato 2000 m di corda, 11 viti, 25 picchetti e 47 scale (non ancora fissate), un gran lavoro mentre noi attrezzavamo e scalavamo l’Ama Dablam – dove, comunque, nessuno ha recuperato le corde dalla stagione autunnale, ora inutili.
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Attualmente è a quota 5500. Kobusch a 5500 metri. All’Everest il tedesco Jost Kobusch nel primo pomeriggio è tornato sulla parete che sale al Lho La.
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Valsesia ama l’ironia, lo scherzo: «Sono tutti veri, mi sa che l’unico falso sono io». Prima si abitua all’altitudine, va fino a 8.000 metri in tre settimane, al colle Sud dell’Everest, lascia il necessario in una tenda, poi torna a Calcutta e di lì riparte in bicicletta verso il suo obiettivo. «Eravamo rimasti soli, non c’erano più tracce – racconta Valsesia – e Singhioj mi ha detto “la vetta è importante, la vita di più”.
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