Il leader di Italia Viva: "Al confronto programmatico noi ci saremo" Nuove aperture alla possibilità di costruzione di un ‘campo largo’ nel centrosinistra da parte del leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Parlando a margine di un’iniziativa a Roma dei rapporti tra Iv e il Partito Democratico, Renzi ha detto: “Sulle operazioni politiche in questo momento in ballo stiamo lavorando nella stessa direzione sulle cose su cui siamo d’accordo”, e aggiunto, “quando arriveremo al tavolo e al confronto programmatico noi ci…
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- Matteo Renzi, leader di Italia Viva, continua a spingere per un'alleanza con i partiti di centrosinistra, nonostante i ripetuti rifiuti. Durante un evento a Piazza di Torre Argentina a Roma, organizzato per raccogliere firme contro l'autonomia differenziata, Renzi ha ribadito la necessità di unire le forze per contrastare il centrodestra guidato da Giorgia Meloni.
Recentemente, alla Camera dei Deputati, si sono svolti colloqui tra Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per discutere la possibilità di una coalizione. Tuttavia, l'Alleanza Verdi Sinistra e il Movimento 5 Stelle hanno espresso chiaramente il loro rifiuto di includere Renzi nel "Campo Largo".
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, si trova di fronte a una sfida complessa. Con il 24% dei voti ottenuti alle ultime elezioni politiche, Schlein deve cercare di trovare un equilibrio tra le diverse anime della coalizione, che al momento appare frammentata e litigiosa.
L'ex premier in piazza Argentina: "E' primo break point nella partita tra governo e opposizione” “Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistra dicono no a Italia Viva nel campo largo? Beh l’ultima volta che Bonelli, Conte e Fratoianni hanno detto così era in Basilica e la sinistra ha perso. Se la sinistra vuole mettere veti perde. Se vuole prendere i voti vince”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi al banchetto firme contro l’Autonomia differenziata a Roma
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Campo largo, Matteo Renzi a M5S e AVS: “Con i veti la sinistra perde” 08 agosto 2024 “Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistra dicono no a Italia Viva nel campo largo? Beh l’ultima volta che Bonelli, Conte e Fratoianni hanno detto così era in Basilica e la sinistra ha perso. Se la sinistra vuole mettere veti perde. Se vuole prendere i voti vince”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi al banchetto firme contro l’autonomia differenziata a Roma
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ROMA — Prima una chiacchierata con Riccardo Magi, segretario di +Europa, che le ha chiesto di «aprire subito un tavolo politico del centrosinistra, le coalizioni si costruiscono sui temi e sui programmi, le foto opportunity non bastano più». Poi, un veloce scambio di battute con il leader di SI Nicola Fratoianni. Dopodiché, non appena ha avvistato Giuseppe Conte seduto in Transatlantico, Elly Sch…
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In aula c’è un dibattito appassionato e tesissimo sulle carceri; fuori, nel Transatlantico, il dialogo sul campo largo o larghissimo, pare quasi altrettanto intenso. Giuseppe Conte prima parla a lungo con Elly Schlein, poi si confessa con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs. La stessa segretaria del Pd si intrattiene anche con Riccardo Magi …
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No a Renzi. Né in Liguria, né in Italia. Non lo dicono apertamente, ma è questo il succo del confronto avuto da Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni su un divanetto del Transatlantico di Montecitorio. Intorno a loro c’è aria di pausa estiva: la frase più gettonata dai parlamentari e dai sottosegretari che si aggirano nel salone è “dove vai in vacanza?”. Ma, circondati da chi tesse le lodi dei giri in barca e da chi si vanta di abitare vicino a un’isola bellissima della…
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Ce lo immaginiamo il senatore Matteo Renzi di fronte a Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. Un’occasione irripetibile per spiegare a tutto il Paese l’inspiegabile, e cioè dove vuole andare a parare Italia viva. Già dal titolo dell’intervista si capisce che qualcosa non va. Ad esempio, rivolto a Giuseppe Conte, il politico toscano è categorico: “Servono i voti, non i veti”. Concetto sul quale si potrebbe anche concordare, se la certezza non provenisse dal capo di un partito che vale poco più dell’1 per cento.
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