Proud to see #NATO’s first ground surveillance drones arrived in Sicily ���� Our unarmed drones will provide essential intelligence, surveillance & reconnaissance to NATO & all 29 Allies. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg è giunto ieri sera in Sicilia, in visita ufficiale, per partecipare alla cerimonia di consegna dei nuovi droni d’intelligence Ags. Oggi la visita ufficiale del segretario generale della Nato per la cerimonia di consegna dei nuovi droni USA.
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Da qui l’invito di Calvisi: “Il nostro Paese, la Nato, l’Ue, l’Onu, sono chiamate ad assumere una responsabilità maggiore per il mantenimento della pace e la stabilizzazione”. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si è recato questa mattina alla base Nato di Sigonella, in Sicilia, per ricevere due nuovi velivoli a pilotaggio remoto del sistema Ags. Con lui, c’erano il presidente del Comitato militare dell’Alleanza Sir Stuart Peach e il comandante del Comando supremo alleato (Saceur) Tod Wolters.
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La consegna è avvenuta il 17 gennaio durante la cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’Alliance Ground Surveillance, il nuovo sistema di sorveglianza super tecnologico della Nato, la quale ha il suo quartier generale nella base di Sigonella. Cronaca Agrigento Sorveglianza super tecnologica Venti di guerra? Arrivati a Sigonella i nuovi super droni Nato di Giorgia Görner Enrile 18 Gennaio 2020. .
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L’Ags sarà un progetto di proprietà collettiva e gestito da tutti gli alleati della Nato e fornirà capacità vitali per le operazioni e le missioni dell’Alleanza Atlantica. Il programma Ags, aveva anticipato la Nato, “viene sviluppato grazie al contributo significativo di 15 alleati: Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti”, e avrà una funzionalità vitale per le…
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E poi ha scritto al «caro amico Putin» dicendosi pronto a tornare in Russia per continuare a discutere di pace. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, infatti, ha definito Haftar «inaffidabile», accusandolo di proseguire i suoi attacchi su Tripoli a dispetto del cessate il fuoco. In un'atmosfera già tesa per i nuovi scambi di accuse tra gli opposti schieramenti, con il presidente turco Erdogan che ha bollato il generale della Cirenaica come «un uomo inaffidabile».
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Quello di oggi, ha osservato Calvisi, è quindi «un passo importante di un percorso comune" che consentirà di «contribuire attivamente alla difesa collettiva della Nato e alla condivisione della sicurezza». Per l’Italia c'era il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi, in sostituzione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini impegnato nel Cdm. Il nostro Paese, la Nato, l’Ue, l’Onu, sono chiamate ad assumere una responsabilità maggiore per il mantenimento della pace e la stabilizzazione.
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Riproduzione riservata Come anticipato dalla Nato, il programma Ags «viene sviluppato grazie al contributo significativo di 15 alleati: Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti», e «avrà una funzionalità vitale per le operazioni e le missioni Nato». Consegnato a Sigonella il drone Nato RQ-4D Global Hawk del sistema 'Alliance ground surveillancè (Ags) che coinvolge 15 Paesi.
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E in un momento di gravi tensioni, i grandi drone della Nato avranno da compiere missioni quasi quotidiane. Il sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi: «Con l’impiego di questi sistemi siamo in grado di rafforzare la capacità di controllo e difesa». Da Sigonella i “Global Hawk” saranno in grado di tenere sotto controllo tutto il Mediterraneo. Per questo all’inaugurazione ha partecipato stamattina anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg
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Ecco come sono fatti. Video YouTube/AiirSource Military. LEGGI ANCHE - Partono dall’Italia i droni della Nato che controllano il Mediterraneo. Video YouTube Oggi la cerimonia di consegna, presenti il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Partono dall’Italia, dalla base di Sigonella, i droni della Nato RQ-4D Global Hawk che dovranno controllare il Mediterraneo. Verranno impiegati sul fronte libico, ma anche in Iraq
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