Il 7 gennaio Parigi rende omaggio alle 12 vittime dell'attacco jihadista alla sede del settimanale satirico francese. Così la giornalista franco marocchina collaboratrice della rivista ricostruiva l'eccidio su Left A dieci anni dalla strage nella redazione di Charlie Hebdo ripubblichiamo l’intervista alla giornalista Zineb El Rhazoui, collaboratrice della rivista e scampata all’attentato. La sua testimonianza è stata raccolta a Parigi nel 2015 dopo…
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«Indestructible!», indistruttibile . È il titolo che Charlie Hebdo ha scelto per la prima pagina dell’edizione speciale per commemorare i 10 anni dal sanguinoso attacco alla sua redazione , a Parigi. Il 7 gennaio del 2015, i fratelli Cherif e Said Kouachi, francesi di origine algerina, fecero irruzione nella sede della rivista satirica armati di fucili AK-47, al grido di «Allah Akbar» e spararono su giornalisti e disegnatori.
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Forse è proprio vero. Anzi, forse lo è sempre di più: “Siamo tutti Charlie Hebdo”, si gridava nelle piazze di Parigi dopo la strage islamica (pardon, islamista) al giornale satirico che aveva preso in giro Maometto. Solidarietà, fermezza, tenuta collettiva di fronte al terrorismo. Giusto. In realtà, guardando la Francia, ma non solo, 10 anni dopo quella tragedia, possiamo dire che eravamo e siamo tutti Charlie Hebdo.
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Dieci anni. Eppure paiono ieri quei concitati minuti del 7 gennaio 2015, quando due uomini armati di kalashnikov – i fratelli franco-algerini Chérif e Saïd Kouachi, – fecero irruzione nella redazione di Charlie Hebdo, a Parigi, falciando dodici vite e creando il panico in tutta la Francia nelle ore successive. Tutto in nome di una vendetta assurda: «12 giornalisti che avevano preso in giro l’Islam per vendicare il Profeta».
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– A dieci anni dall’attacco terroristico che uccise quasi tutta la redazione, loro sono ancora Charlie. O almeno si sforzano di esserlo. E domani usciranno in edicola con un numero speciale di 32 pagine. Era il 7 gennaio 2025 quando due terroristi islamisti, i fratelli Kouachi, appartenenti alla branca yemenita di Al Qaeda, entrarono nella redazione del noto settimanale satirico e uccisero 12 vignettisti.
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''Non hanno ucciso Charlie Hebdo''. Questo il messaggio dell'edizione speciale di 32 pagine che sarà in edicola, per due settimane, a partire da martedì 7 gennaio, a dieci anni dalla... Leggi tutta la notizia
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Articolo di François-Marie Arouet 13:13 DONA ORA Il 10 Gennaio del 2015 due terroristi che dicevano di ispirarsi all’islamismo fecero irruzione nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi . Quattordici morti: 12 redattori e i due attentatori alcuni giorni dopo. Nacque lo slogan “Je suis Charlie” che animò sdegno, resistenza e affermazione contro assassini e attentati che in quegli anni avevano preso di mira satira e letteratura in materia di Islam, non solo in Francia…
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«Ogni anno è difficile ma questo sarà un anniversario più simbolico e carico di emozioni» osserva Gérard Biard, caporedattore di Charlie Hebdo, origini lombarde e firma del settimanale francese dagli anni Novanta. Come vi preparate alle commemorazioni della strage del 7 gennaio 2015? «Abbiamo cercato di trasformare questo momento doloroso in una prova di resilienza, pubblicando un libro …
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La rivista satirica francese Charlie Hebdo, dieci anni dopo il sanguinoso attacco del 7 gennaio 2015, pubblica un numero speciale di 32 pagine proprio per ricordare quell'evento e commemorarne le ... Leggi tutta la notizia
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