La riforma prevede l'introduzione di tecnologie verdi, come le ricariche elettriche e i biocarburanti, con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale delle stazioni di servizio.
Il decreto prevede un investimento significativo per l'ammodernamento delle stazioni di servizio, con un finanziamento fino a 47 milioni di euro all'anno tra il 2025 e il 2027. Inoltre, sono previsti contributi fino a 60 mila euro per gli impianti di ricarica elettrica, coprendo fino al 50% delle spese sostenute per la riconversione delle stazioni di servizio, e 10 mila euro per i carburanti bio.
Questa riforma rappresenta un passo importante verso la transizione energetica e la sostenibilità ambientale. Tuttavia, ha suscitato forti reazioni tra i gestori degli impianti di carburante, che minacciano una "contrapposizione dura" al decreto. Le associazioni di categoria, tra cui Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio, hanno definito la riforma "la più incauta e peggior riforma da quando in questo paese sono cominciati i rifornimenti ai veicoli".