Tra di loro anche Simona Ravara, l’infermiera di Codogno in turno quando è iniziato tutto, ha origini umbre: «Mia mamma – ha detto - è di Perugia, quindi la mia è stata una scelta di cuore e di dovere» Un limite anche solo psicologico, ma ragionare a quattro cifre, quando la prima ondata non aveva lasciato strascichi così tragici, continua a far paura. Le perdite sono sei di Perugia e una ciascuno di Città della Pieve, Marsciano, Deruta, Todi e Passignano
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Covid, quasi mille morti…"
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E’ proprio in quel preciso istante che all’ospedale di Codogno arriva l’esito di un tampone che nessuno dimenticherà mai Nessuno ancora sa cosa sarebbe successo: in un anno quasi centomila morti e il lavoro devastato in ogni suo settore. E’ il momento dove tutto cambia, in cui il virus arrivato dalla Cina diventa incubo e sconvolge l’Italia. L’anno scorso: le otto di sera del 20 febbraio.
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Alla fine, alcuni artisti codognesi hanno riproposto “Tornerà il sole“, l’altra canzone dedicata alla città. Codogno (Lodi), 22 febbraio 2021 - Il silenzio profondo e le note musicali. Poi le parole delle autorità, scandite come pietre della memoria come quelle materiali che sono state posate attorno al momumento. Poesie e filastrocche dei bambini delle elementari hanno preceduto lo svelamento del “cuore“ del memoriale alla cui base sono state incise le parole "resilienza", "comunità" e…
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“ Sarebbe stato bello essere qua senza mascherine per stringerci la mano, ma non è ancora finita la pandemia. Dobbiamo stringere i denti”. È questo che il messaggio che il sindaco di Codogno, Francesco Passerini , ha lanciato questa mattina agli abitanti e ai sindaci del Lodigiano che si sono ritrovati di fronte alla Croce Rossa per inaugurare un memoriale a un anno di distanza della pandemia. “La guardia non va abbassata – gli fa eco il…
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Esattamente un anno fa, da questa Comunità, così esemplare, abbiamo fatto esperienza dell’impotenza di fronte a cose impossibili “Siamo dove un anno fa tutto è iniziato. “La comunità di Codogno rispecchia – ha aggiunto Fontana – i tratti peculiari dell’intera comunità lombarda: l’operosità, la pazienza, la generosità e l’ingegno. “Codogno – ha sottolineato – non è solo la prima zona rossa d’Italia e la prima vera prova per fermare il virus.
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Era l'inizio della pandemia che poi ha spezzato migliaia di vite e sconvolto economia e abitudini cronaca. Il primo tampone positivo al virus. Il contagio di un paziente ricoverato venne scoperto da un'anestesista che forzò i protocolli.
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La regione, dopo un lungo periodo di zona rossa ed arancione affrontato nella seconda ondata è ora in zona gialla. Ecco la CRONISTORIA di quest’anno:. 20 febbraio – Emergono i primi casi di coronavirus in Italia a Codogno in provincia di Lodi. Un anno di epidemia di coronavirus in Calabria. L’epidemia di coronavirus ha avuto un impatto relativamente basso nel corso della prima ondata in Calabria Italia zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio, tranne qualche giorno “feriale” in cui…
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cronaca. Fino a un anno fa era un puntino sperduto nella Pianura Padana tra Lodi, Cremona e Piacenza. Un'anestesista scovò il paziente uno forzando i protocolli e il paese, 15 mila abitanti, non 11 milioni, diventò la Wuhan italiana
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di Paola Arensi La prima “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato“ è stata celebrata in contemporanea a Roma e a Codogno. E proprio mentre il sindaco Francesco Passerini svelava la targa a Codogno, nella Capitale ne ha scoperta un’altra la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati Protagonista la città lodigiana da cui, per altro, è partito tutto, dato che il paziente 1 è stato diagnosticato proprio all’ospedale civico…
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Ada De Maggio lavora come infermiera all’ospedale di Codogno e il suo reparto, quello di chirurgia, è il primo, in quelle settimane, a essere convertito in reparto Covid. Quelle prime settimane il caos dominava, dice De Maggio: «Era tutto sottosopra». Inizialmente non riuscivamo a crederci che stesse succedendo a noi, a Codogno», dice De Maggio. Una normalità verso cui – da infermiera – De Maggio nutre poche speranze: «Gli ospedali…
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Sulle generaliste ad informare prima di tutti gli italiani ci pensò Linea Notte: “C’è un contagiato in Lombardia, un uomo ricoverato all’ospedale di Codogno. Perché c’è stato un prima e un dopo 21 febbraio 2020, il giorno di Codogno. Ad illustrare la situazione in studio c’era l’epidemiologo Giovanni Rezza: “Si stanno avviando tutte le indagini, la Regione ha rintracciato i contatti”. Il 21 febbraio 2020 si scriveva la storia In via cautelativa sono state…
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Al centro dell'area verde scelta per preservare il ricordo di chi è stato strappato alla vita dal virus, sono state installate tre piastre in acciaio che rappresentano le frazioni della cittadina dove, un anno fa, venne individuato il 'paziente 1' fuori dalla Cina. Sul palco intervengono tra gli altri il sindaco Francesco Passerini e il presidente della Regione Attilio Fontana. Poi la benedizione del memoriale dedicato alla comunità "resiliente" di Codogno e alle…
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Era l'inizio della pandemia che poi ha spezzato migliaia di vite e sconvolto economia e abitudini cronaca. Il primo tampone positivo al virus. Il contagio di un paziente ricoverato venne scoperto da un'anestesista che forzò i protocolli.
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Il presidente della Regione Lombardia, citando le parole di Mario Draghi, ha ricordato "la profonda ricchezza del nostro volontariato che altri ci invidiano e di cui dobbiamo essere orgogliosi. Il sindaco: "Pronti al futuro". "Oggi essere qua è un momento particolare, le sensazioni forti che abbiamo vissuto un anno fa sono presenti nel nostro cuore e nella nostra testa. Codogno (Lodi), 21 febbraio 2021- Un anno dall'inizio della pandemia di…
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Un luogo per non dimenticare la sofferenza e i sacrifici della prima zona rossa ma anche un riconoscimento permanente ai valori di umanità e solidarietà». ll presidente Fontana ha anche citato il presidente del Consiglio Mario Draghi che nel suo discorso di insediamento al Senato aveva riconosciuto la “profonda ricchezza del nostro capitale sociale, del nostro volontariato che altri ci invidiano” Codogno non è solo la prima zona rossa d’Italia e la prima vera prova per…
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– “Siamo dove un anno fa tutto è iniziato. “La comunità di Codogno rispecchia – ha aggiunto Fontana – i tratti peculiari dell’intera comunità lombarda: l’operosità, la pazienza, la generosità e l’ingegno. “Codogno – ha sottolineato – non è solo la prima zona rossa d’Italia e la prima vera prova per fermare il virus. Un luogo per non dimenticare la sofferenza e i sacrifici della prima zona rossa ma anche un riconoscimento permanente ai valori di umanità e solidarietà”.
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Lui sarà dimesso il 25 marzo 2020 – nel pieno del nostro lockdown – dopo circa quattro settimane di ricovero, di cui tre in terapia intensiva. Ecco cosa è successo in quei giorni di un anno fa e i fatti avvenuti dopo. Il paziente 1, in Italia e nel mondo. A tutt’oggi non c’è e si cerca il primo paziente italiano di coronavirus (paziente 0 o paziente 1) Perché il 21 febbraio 2020. Tutto comincia nella serata del 20 febbraio 2020, quando un uomo di 38 anni di Codogno si reca al pronto soccorso con una…
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Nel corso dell'incontro, cui hanno preso parte le autorità locali padovane, è intervenuto in collegamento il primo cittadino di Codogno, Francesco Passerini. "Ed è uno spirito diverso - ha detto nel suo breve saluto - rispetto a un anno fa. Si va dalle testate svizzere a quelle francesi, da quella giapponese a quelle tedesche, statunitensi, inglesi, polacche e spagnole. Il sindaco di Vo', Giuliano Martini, ha ricordato la manifestazione dei sindaci colpiti dal Covid, il 9 settembre scorso a…
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Un anno dopo la pandemia non sembra però voler abbassare la testa. Non siamo ancora usciti dalla pandemia, fino al 24 gennaio siamo stati in zona rossa in Lombardia…ancora siamo molto condizionati dalla pandemia". (Adnkronos). "Conservo un ricordo un po’ particolare di quei giorni, dopo un anno del genere il ricordo è ancora vivo. Don Iginio, ammette, il vaccino ancora non l’ha fatto, non rientrando nelle categorie che hanno ora la precedenza "Ho appreso la notizia il venerdì mattina, alle 8…
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Un anno fa l’Italia conosceva il suo primo caso accertato di coronavirus, il 38.enne Mattia Maestri di Codogno. Il capo dello Stato italiano ha invitato a dedicare a medici e infermieri vittime del Covid-19 l’odierna Giornata Nazionale del personale sanitario. Il presidente del Consiglio superiore della sanità italiana (Css) Franco Locatelli ha raccomandato di «investire nella sanità», perché «salva vite e fa risparmiare».
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Codogno, 20 Febbraio 2021”. Una popolazione che si è trovata l’esercito ai propri confini in poche ore e che ha conosciuto per prima le limitazioni della libertà personale” In diretta tra Roma, Codogno e Berlino,il 20 febbraio 2021 è stata celebrata l’inaugurazione di due targhe in memoria del personale sanitario in prima linea durante la pandemia. Codogno (Lodi), 20 febbraio 2021- Codogno, a un anno dallo scoppio della pandemia, è tornata sotto i riflettori nazionali per…
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