Roma, 16 apr. – Tra Pechino e Washington volano insulti, s’impongono dazi, si minacciano chiusure. Ma, al di là delle dichiarazioni, alla fine a trattare saranno persone: funzionari e politici che, una volta seduti al tavolo, dovranno trovare punti di caduta e mediazioni. La Cina oggi ha scelto l’uomo che dovrà condurre per suo conto la partita e la decisione appare essere stata quella di una personalità di esperienza e dai vasti legami: Li Chenggang.
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PECHINO La Cina vuole che l'amministrazione di Donald Trump adotti una serie di misure prima di accettare il negoziato commerciale. Lo riporta la Bloomberg in base a "una fonte vicina al pensiero del governo" di Pechino. Tra le condizioni: più rispetto tenendo a freno i giudizi denigratori di figure di primarie del governo americano; una posizione americana più coerente; la volontà di affrontare i timori cinesi sulle sanzioni Usa e su Taiwan
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Pechino lancia un messaggio chiaro a Washington: "Non vogliamo combattere, ma non abbiamo paura di farlo". Dopo le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che ha invitato la Cina a sedersi al tavolo delle trattative, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha ribadito che ogni negoziato dovrà avvenire "sulla base di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio". La Cina chiede agli Stati Uniti di…
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Secondo il Wall Street Journal, il presidente Trump potrebbe ridurre i dazi ai Paesi che si impegnano a limitare i propri rapporti con la Cina. A Fox Noticias, Trump ha detto che "non esclude" che la sua amministrazione voglia portare alcuni Paesi a scegliere tra gli Usa e Cina. Intanto, Pechino nomina il nuovo rappresentante per il commercio internazionale e via stampa rimbrotta gli Usa: nessuno li ha truffati, sono saliti sul treno della globalizzazione, smettano di lagnarsi, scrive il China Daily
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La Cina registra nel primo trimestre del 2025 un rialzo annuo del PIL pari al 5,4%, oltre il 5,1% stimato dagli analisti, mantenendo lo stesso passo degli ultimi tre mesi del 2024. L'Ufficio nazionale di statistica cinese rimarca comunque l'esistenza di un ambiente economico «più complesso e grave» tra la guerra commerciale con gli Stati Uniti, la domanda interna debole e la profonda crisi immobiliare.
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L’Amministrazione Trump intende utilizzare le trattative sui dazi come leva per convincere i partner commerciali degli Stati Uniti a ridurre i legami economici con la Cina. Lo ha riportato il Wall Street Journal, citando fonti vicine alla Casa Bianca secondo cui l’obiettivo sarebbe quello di ottenere un impegno da parte degli alleati a isolare economicamente Pechino, in cambio dell’alleggerimento delle barriere commerciali imposte da Washington
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L'Amministrazione Trump vuole che i partner commerciali limitino il coinvolgimento del Dragone nelle loro economie. La replica di Pechino: "l'uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l'America"
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L'amministrazione Trump vuole usare i negoziati sui dazi per isolare la Cina. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate sui colloqui e spiegando che il Segretario al Tesoro Scott...
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Nella partita a scacchi sui dazi Donald Trump sceglie una mossa di attesa e poi manda avanti la torre: il presidente degli Stati Uniti, dopo l'escalation con Pechino, attende le decisioni della controparte e intanto fa sapere che gli «Usa proporranno tariffe più basse a chi isola la Cina». Ossia: l'amministrazione
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"La palla è nel campo della Cina". Donald Trump sceglie una mossa di attesa nella partita dei dazi con la Cina. Il presidente degli Stati Uniti, dopo l'escalation con Pechino, attende le decisioni della controparte, come evidenzia la dichiarazione affidata alla portavoce Karoline Leavitt. "La Cina ha bisogno di fare un accordo con noi. Noi non abbiamo bisogno di fare accordi con loro. Non c'è nessuna differenza tra la Cina e ogni altro paese, se non per il fatto che la…
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L’attività portuale cinese è crollata all’inizio di aprile, con dati che indicano che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono state colpite duramente dai dazi del presidente americano Donald Trump. Il calo dell’export della Cina Il carico movimentato dai porti cinesi nel periodo dal 7 al 13 aprile è crollato del 9,7% rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 244 milioni di tonnellate. Si tratta di un dato nettamente inferiore alla contrazione dello 0,88% registrata la settimana precedente, quando…
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WASHINGTON "La palla è in mano alla Cina, sono loro che devono fare un accordo con noi non il contrario". Lo ha detto Donald Trump in una nota letta dalla portavoce Karoline Leavitt. "Non c'è nessuna differenza tra la Cina e gli altri Paesi, solo le sue dimensioni", ha aggiunto il presidente. .
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I dazi incrociati potrebbero ridurre dell’80% gli scambi. Ma Pechino affila le sue armi fin dalla prima presidenza Trump. Alcune fabbriche hanno già dichiarato di essere disposte a perdere gli ordini concordati con le aziende Usa e trovare nuovi acquirenti altrove
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Gli altissimi dazi introdotti dal presidente statunitense Donald Trump sulle importazioni dalla Cina metteranno milioni di produttori, rivenditori e piccole imprese su entrambe le sponde del Pacifico nella condizione di dover far i conti con un improvviso e pesante aumento dei costi. Dopo la reazione di Pechino alle misure americane, la Casa Bianca ha ulteriormente rincarato la dose, portando le tasse sull'import di un'ampia gamma di beni di produzione cinese – dai giocattoli all'elettronica – al…
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Sfida accettata. La Cina non ha alcuna intenzione di cedere di fronte alle mosse di Donald Trump. E dopo che il presidente degli Stati Uniti ha dato il via alla guerra dei dazi, il leader cinese Xi Jinping ha ordinato di rispondere. Un contrattacco che si snoda su diverse direttrici. Da una parte c’è la controffensiva economica, tra svalutazione dello yuan, mosse sul debito americano e dazi che si innalzano parallelamente a quelli americani.
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Introduzione I grandi giornali americani analizzano la Cina di Xi Jinping, alla luce della guerra commerciale tra Washington e Pechino: il Dragone continua a puntare a un tasso di crescita economica di "circa il 5%", target considerato ambizioso dagli osservatori ancor prima che entrassero in vigore i dazi Usa. Per il New York Times, Xi è di fronte a quello che potrebbe essere il test più difficile per la sua leadership dopo la pandemia di Coronavirus
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In superficie la guerra commerciale tra il presidente Donald Trump e la Cina di Xi Jinping, come la punta di un iceberg che, sotto, nasconde una lotta molto più ampia per il predominio globale tra le due potenze rivali e la possibilità - sempre più concreta - di un conflitto militare per il quale entrambe sembra si stiano preparando. Botta e risposta Secondo gli Usa, la Cina ha abusato del suo accesso al mercato…
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Roma, 12 apr. – L’escalation commerciale degli Stati Uniti con la Cina porterà “qualcosa di positivo”. Ne è sicuro il presidente americano, Donald Trump. “Penso che ne uscirà qualcosa di positivo”, ha dichiarato Trump ai giornalisti, aggiungendo di essere sempre stato in buoni rapporti con il leader cinese Xi Jinping.“Siamo in una posizione molto buona”, ha detto Trump, aggiungendo che per quanto riguarda i negoziati sui dazi, la sua amministrazione sta dialogando con “molti…
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"Sono sempre andato d'accordo con Xi Jinping. Con gli altri Paesi stiamo dialogando, siamo in una buona posizione", ha detto l'inquilino della Casa Bianca. Intanto, lato europeo, il commissario Dombrovskis chiude all'ipotesi italiana su una possibile interruzione del Patto: "La clausola generale richiede una grave recessione economica nell'Ue o nell'area dell'euro, che ad oggi non c'è" "Sono sempre andato d'accordo con Xi" e…
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Dazi, Trump: "Con la Cina verrà fuori qualcosa di positivo" 12 aprile 2025 “Penso che qualcosa di positivo verrà fuori”. Ha risposto così il presidente Usa Donald Trump parlando della battaglia commerciale in corso con la Cina, descrivendo il presidente Xi Jinping “un leader molto bravo, un leader molto intelligente”.
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Chi ha più da perdere nella guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina? Verrebbe da dire Pechino vista l’insistenza di Donald Trump sul disavanzo commerciale americano con le aziende cinesi. Un grafico di Bloomberg descrive però una realtà un po’ diversa, dove sono i gruppi americani ad aver più bisogno del mercato cinese che il contrario. Gli Stati Uniti rappresentano infatti una quota inferiore al 20% delle esportazioni totali della Cina che, con la…
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Sulla guerra dei dazi con la Cina "credo che arriveremo a qualcosa di positivo". Così Donald Trump, ribadendo ai giornalisti a bordo dell'Air Force One diretto in Florida di essere "ottimista", come aveva detto la Casa Bianca, riguardo alla possibilità di trovare un accordo con Pechino che metta fine alla battaglia commerciale. Trump ha ricordato poi di essere sempre andato d'accordo con il presidente Xi Jinping
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Prosegue l'escalation a colpi di dazi tra Usa e Cina. Dopo che il presidente Donald Trump ha portato le tariffe doganali al 145% su tutte le merci cinesi che arrivano negli Stati Uniti, Pechino ha aumentato le proprie sui prodotti americani al 125%, e Xi Jinping ha avvertito che il gigante asiatico «non teme» un conflitto commerciale prolungato. Anche se ha sottolineato che «non c'è alcun vincitore in una guerra dei dazi e andare contro il mondo porterà all'isolamento».
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L’escalation commerciale tra Stati Uniti e Cina continua a salire di colpi. Mercoledì, mentre concedeva una tregua al resto del mondo, Trump ha alzato ancora il muro tariffario contro il rivale asiatico. E ieri Pechino ha risposto ancora una volta dazio per dazio, con una tassa del 41% sulle importazioni dall’America. Per i soli parziali siamo 145 a 125, ma a questi livelli i numeri non contano p…
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Difficile immaginare che Donald Trump volesse innescare il disaccoppiamento Usa-Cina. Ma messo spalle al muro dai mercati, e in particolare da quello obbligazionario, il presidente degli Stati Uniti ha fatto marcia indietro sulla dichiarazione di guerra commerciale a tutto il mondo, ripiegando solo su Pechino. Mentre nei primi giorni ribadiva che i dazi sarebbero stati permanenti e non dovevano e…
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Trump annuncia una frenata sui dazi per calmare i mercati, ma li rafforza enormemente con la Cina. Uno scenario che oscilla tra prese di posizione nette e repentini retromarcia, ma quel che sta accadendo era pronosticabile. Da tempo Trump intende i dazi come principale strumento per Make America Great Again. Si può puntare l’indice sui modi, i quali hanno certamente un prezzo, ma la svolta protezionista risulta una mossa difensiva, spericolata, ma con una razionalità.
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Una fabbrica di alberi di Natale a Jinhua nella provincia cinese di Zhejiang - Ansa La Cina ha aumentato ancora i dazi sugli Stati Uniti portandoli al 125% nell’ultima escalation della guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali. Questa ritorsione di Pechino, che entrerà in vigore da oggi, è arrivata dopo che la Casa Bianca aveva imposto l’ennesimo aumento, arrivando a un’aliquota tariffaria minima del 145% su tutte le esportazioni dalla Cina verso gli Stati Uniti, in aggiunta a quella già…
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La Cina "ignorerà i giochi sui dazi Usa e non s'arrenderà mai". Sanchez da Xi, che tesse la sua tela
La Cina “ignorerà gli ulteriori giochi sui numeri dei dazi Usa” che avranno “perso la giustificazione economica” perché già ora i beni americani sono fuori mercato, ha rimarcato il Ministero delle Finanze. “La successione di imposizione dei dazi esorbitanti da parte americana è diventata un gioco di numeri senza significato economico, dimostra solo la pratica Usa di impiegare le tariffe come arma di bullismo e coercizione”, ha rincarato un…
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Shock and awe, colpire e terrorizzare imponendo in via generalizzata dazi mostruosi sulle importazioni americane, salvo poi sospenderli temporaneamente con l’obiettivo di dividere il fronte degli interlocutori in vista delle trattative per il riequilibrio del saldo commerciale Usa, ma isolando completamente la Cina. Nei confronti di Pechino, l’obiettivo di Donald Trump, con i dazi che aumentano di giorno in giorno, è quello di provocarne il collasso produttivo e soprattutto quello politico: non solo le…
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PECHINO REAGISCE AI DAZI di Giorgio Cuscito La Repubblica Popolare Cinese ha risposto rapidamente alla nuova pesante raffica di dazi scagliata da Donald Trump. Di più, Pechino vuole consolidare il suo soft power approfittando del muscolare tentativo di The Donald di rivoluzionare il rapporto tra l’America e il resto del mondo. La Cina ha applicato tariffe ai prodotti americani fino al 125%. Ha introdotto nuove restrizioni…
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La Cina ha dichiarato che aumenterà i dazi sui beni statunitensi al 125%, in un’ulteriore escalation di una guerra commerciale che minaccia di bloccare le esportazioni tra le due maggiori economie mondiali. La ritorsione di Pechino ha scatenato una nuova volatilità sui mercati, con le azioni europee che hanno oscillato dopo l’annuncio, mentre Tokyo e Seul hanno chiuso in rosso. A dimostrazione delle preoccupazioni degli investitori per la salute dell’economia…
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Lo schema è già pronto. La Cina punta sulle triangolazioni con il Sudamerica per inviare le merci sul mercato americano, aggirando i vertiginosi dazi imposti da Donald Trump, per ora al 145%. Oltre ad altri strumenti, come la svalutazione dello yuan o la riduzione dell'export di terre rare, Pechino si prepara a sfruttare ancora di più la rete dei porti costruita negli ultimi anni. La pratica della triangolazione non è una novità.
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In Cina il nuovo film su Minecraft ha incassato 15 milioni di dollari nel suo primo weekend al cinema. Ma grazie ai nuovi esorbitanti dazi imposti dal presidente americano Donald Trump a Pechino, un successo simile potrebbe non vedersi più nel paese almeno per un po'. La stretta cinese sul cinema americano Il 9 aprile Trump ha sospeso per 90 giorni gran parte delle tasse sulle importazioni introdotte in quasi tutto il mondo, ritoccando però quelle sulle merci cinesi al 145%.
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La Cina ha aumentato i dazi su tutte le importazioni dagli Stati Uniti al 125%, in risposta all’ultima escalation dell’amministrazione Trump sui dazi cinesi. Il presidente Xi Jinping ha invitato l’Unione Europea a schierarsi con Pechino per respingere la mossa del presidente Donald Trump. “Trump annuncia la sospensione dei dazi: la cronologia di quello che hanno detto dalla Casa Bianca” Fatti principali La Commissione tariffaria del Consiglio di Stato cinese ha annunciato l’aumento dei dazi su tutte le importazioni statunitensi…
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ROMA – La “guerra” commerciale tra Pechino e Washington è iniziata almeno otto anni fa, durante la prima presidenza di Donald Trump. Nel marzo del 2017, insediato da poco, ha annunciato di voler ridurre il deficit commerciale con gli altri Paesi. Ha avviato un dialogo con la Cina bruscamente interrotto quando la Casa Bianca l’ha accusata di “furto di proprietà intellettuale” per 600 miliardi. Da quel momento i rapporti sono precipitati e il…
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La Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. Cina, presentati ulteriori ricorsi al Wto contro dazi Usa La Cina ha presentato ulteriori ricorsi all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i dazi degli Stati Uniti a carico delle importazioni dei beni made in China.
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