Dovrebbe essere chiaro che, anche quando si parlava di "cancel culture" e "dittatura del politicamente corretto", non ci sono mai state leggi che vietassero di dire certe cose, al massimo erano le comunità marginalizzate a far sentire la propria voce chiedendo di usare diciture più inclusive. Per questo oggi risulta paradossale vedere gli stessi che si lamentavano del "non si può dire niente" salire al potere e stilare una lista di parole non gradite al governo.
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Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti. Le parole che stanno sparendo negli Stati Uniti con l’amministrazione Trump, riportate da una ricerca del New York Times Immaginiamo di dover descrivere la realtà che ci circonda senza poter usare tutte le parole del nostro vocabolario. Anzi, senza usare le parole più importanti per quel tipo di realtà.
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Da paladino della libertà d’espressione a censore: il presidente Usa Donald Trump, creando un paradosso, da una parte fa del free speech la propria bandiera, dall’altra preme sulle agenzie federali statunitensi perché eliminino o limitino nei documenti ufficiali, nei siti web e nelle linee guida interne (ma anche programmi scolastici) molte parole ed espressioni. Nello specifico, quelle che possano rimandare a un linguaggio inclusivo nei confronti di minoranze e comunità…
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Trump ha creato una lista di parole vietate: non si può più scrivere "crisi climatica" e molto altro
La nuova amministrazione Trump sta eliminando diverse parole e terminologie da qualsiasi fonte istituzionale e dai documenti governativi. La lista ricostruita dal New York Times è impressionante Che la nuova amministrazione Trump volesse dare una sterzata ai temi sociali, economici e politici in cui è coinvolta era chiaro fin da subito, ma che si arrivasse ai limiti della censura era oggettivamente una possibilità considerata remota.
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Min lettura Qualche giorno fa il New York Times ha dato notizia di oltre 200 parole che, per effetto dell’amministrazione Trump, stanno sparendo da linee guida, documenti ufficiali, siti web, o che iniziano a essere fortemente limitate. Un vero e proprio elenco di parole proibite frutto degli ordini esecutivi della Casa Bianca. Tra queste parole troviamo “razziale”, “bias”, “ingiustizia”, “transgender”, “donne”, “disabilità”, “oppressione”, “sesso”, razzismo”.
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Secondo quanto ricostruito da un'indagine del New York Times, l'amministrazione di Donald Trump ha emesso una lista di “parole proibite”, rimuovendole anche da documenti ufficiali, siti web e comunicazioni governative. Questo fenomeno, da molti già considerato un esempio di cancel culture, riguarda soprattutto parole legate ai diritti civili, all'inclusione e alla diversità, e quindi tutto ciò che è legato alle minoranze.
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La censura linguistica e il negazionismo climatico di Trump e Musk stanno danneggiando l’ambiente, influenzando l’agricoltura e mettendo a rischio la società. La pericolosità della censura linguistica Negare l’uso di termini fondamentali come “inquinamento” e “crisi climatica” equivale a negare l’esistenza di problemi ambientali critici. Questa censura non solo ostacola la consapevolezza pubblica, ma rappresenta un attacco diretto alla libertà di…
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Un giorno ricorderemo questo periodo come gli “anni di Trump”, il presidente americano al secondo mandato che si è messo in testa di sgretolare il pianeta per costruirne uno a sua immagine e somiglianza. Ciuffo a parte, si spera. In un calderone fatto di guerre da far cessare con la sola imposizione delle mani, dazi da smazzare come fossero cartoline ricordo e invettive contro chiunque gli si pari davanti, forte della pallottola che nel luglio dello scorso anno l’ha solo sfiorato concedendogli la grazia per divina…
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L’unico pregio di Trump, lo dicono in tanti, è che costringerà i democratici (non solo la sinistra: proprio i democratici, compresi quelli rimasti, eroici superstiti, nel fronte conservatore) a riorganizzarsi. Bisogna però vedere quale sarà, nel frattempo, l’entità dei danni. Perché l’inizio è devastante. Tutti sono concentrati, come è comprensibile, sulla questione guerra/pace, in Ucraina e in Medio Oriente
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Dopo anni a parlare di cancel culture, ora negli Stati Uniti pare che molti termini diventeranno parole proibite, da cancellare appunto dai documenti pubblici e dalle policy dei vari uffici federali. Secondo quanto ricostruito negli ultimi giorni da New York Times, infatti, numerosi atti e raccomandazioni inviati dall'amministrazione Trump a uffici statali e istituzioni pubbliche inviterebbero alla rimozione di una serie di vocaboli e espressioni da siti…
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Si comincia dalle parole, come ammoniva George Orwell in 1984, il romanzo distopico per eccellenza. Nella realtà, però, magari non c’è neppure bisogno di un ministero della Verità per creare una Neolingua. Certe volte - come nel caso dell’amministrazione Trump - basta semplicemente chiedere la rimozione di certe parole, limitare o evitarne l’uso. Lo stanno già facendo e la denuncia viene dal New York Times che ha messo in piedi un pool di giornalisti per lavorare su quello che potremmo definire, sempre usando la fantasia orwelliana, il…
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Qualsiasi stereotipo gli europei avessero sull’America, è stato spazzato via dai comportamenti e dalle parole di Trump e degli uomini della sua amministrazione - scrive Anne Applebaum su The Atlantic - spiegando come l’idea di America ingenua o brutta o tranquilla o aggressiva è stata sostituita da una nuova America: quella brutale. Un’America che non guarda in faccia nessuno e che ha gusto nell’…
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