Il tornado-Trump sta spingendo i ricchi americani a riscoprire la Svizzera, storica cassaforte del mondo, nonostante la sua proverbiale segretezza bancaria sia ormai un ricordo del passato. Una recente inchiesta del Financial Times ha rivelato infatti un crescente interesse da parte di clienti statunitensi verso banchieri privati, family office e società di gestione patrimoniale con sede nella Confederazione.
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Approfondimenti:
I ticinesi non hanno cambiato i loro piani di vacanze per Donald Trump. Gli Stati Uniti restano una delle mete pasquali preferite, anche se l’inquilino della Casa Bianca non si sta prodigando in simpatia, mettendo e togliendo dazi a destra e a sinistra e rendendo un po’ più spinoso l’ingresso nel Paese. «Chi aveva previsto di partire non ha rinunciato o annullato la vacanza - precisa Davide Nettuno, responsabile per il Ticino di Hotelplan Suisse, uno dei più grandi tour operator del Paese - questo anche perché sarebbe incorso in penali e sanzioni.
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Ha continuato la presidente della Confederazione - che le imprese svizzere sono pronte e stanno programmando di investire molto nei prossimi anni. Ma hanno bisogno di un po' di sicurezza, di un segnale e non possono essere punite dai dazi alti". Il “Washington Post” ha scritto che è stata lei a convincere il presidente americano a sospendere i dazi citando anche l’esportazione di orologi: "Se davvero fossi stata io a convincerlo, allora lo chiamerei tutti i giorni.
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Ieri, in un'intervista rilasciata all'agenzia Keystone-ATS, la consigliera federale ha detto che il presidente Trump esaminerà la situazione della Svizzera e si metterà poi in contatto con la Confederazione. «Ora è importante trovare una soluzione con gli Stati Uniti che venga accettata da entrambe le parti», ha sottolineato la responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ieri a Varsavia a margine di una riunione del Consiglio dei ministri dell'economia e delle finanze dell'Ue, alla…
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La popolazione svizzera si dice nettamente contraria ai dazi Keystone-SDA Quasi nove abitanti svizzeri su dieci (87%) sono contrari ai dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump, secondo un sondaggio pubblicato venerdì. Solo il 4% delle persone interrogate trova la politica "positiva" e il 6% "piuttosto positiva". 1 minuto Keystone-ATS L’inchiesta, realizzata prima dell’annuncio ufficiale dei dazi e pubblicata venerdì dalle testate del gruppo Tamedia, mostra anche che l’80%…
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Trotta, in ogni caso, si lancia in alcune previsioni o, se preferite, analisi: «Vediamo che in entrata, a livello turistico, gli Stati Uniti stanno registrando un calo importante. È vero che, per l’economia americana, il turismo non è così centrale ma i primi numeri indicano meno presenze di canadesi o, venendo all’Europa, di danesi». Quanto agli americani che, invece, prendono la via dell’Europa – ricordando che le compagnie aeree stanno iniziando a notare una flessione della domanda – il direttore di Ticino…
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Una risposta a tono ma garbata, quindi, che era però solo l’incipit col quale il responsabile del Dipartimento federale dell’economia (e quindi fra i più coinvolti dall’offensiva di Donald Trump contro il commercio internazionale) ha sottolineato durante una conferenza stampa come la Confederazione si è mossa dopo che Washington aveva preannunciato tributi doganali nei confronti della Svizzera fra i più pesanti di tutti.
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