Post di Giovanni Di Corato, Amministratore Delegato Amundi RE Italia SGR – Dal 2 aprile – giorno delle nuove dichiarazioni dell’amministrazione Trump sull’inasprimento delle barriere tariffarie, in particolare verso la Cina – si è aperta una sequenza nei mercati che a uno sguardo superficiale sembra già vista: discesa dei listini, corsa ai T-bond, caduta dei rendimenti, indebolimento del dollaro. Poi il parziale rientro del panico, l’impennata dei rendimenti obbligazionari, la stabilizzazione dell’equity… e il dollaro che…
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Forse in questi giorni andrebbero riletti i contenuti del celebre accordo siglato il 22 settembre del 1985 all’hotel Plaza di New York, grazie al quale il dollaro si indebolì rispetto alle altre principali valute nel tentativo (non riuscito) di ridurre il disavanzo commerciale americano. Al Plaza c’erano i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali di cinque grandi Paesi. Oltre agli Stati Uniti, il Giappone, il Regno Unito, la…
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"Il dollaro statunitense sembrava destinato a trarre vantaggio dai dazi imposti dagli Stati Uniti, in quanto questi avrebbero potuto aumentare i flussi di capitale verso il dollaro come rifugio sicuro, compensando i costi più elevati delle importazioni. Questa dinamica ha funzionato bene durante il primo mandato di Trump e in vista delle elezioni statunitensi del 2024. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente".
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Acquisti al top di oro, dollaro debole. «Banche centrali e investitori dubitano del biglietto verde»
Dietro la guerra commerciale scatenata dal presidente americano Donald Trump, a cui la Cina di Xi Jinping sembra rispondere colpo su colpo, c’è un nuovo conflitto. Ma adesso lo scontro è sulle valute. Ne è convinto Pierre-Antoine Dusoulier, fondatore e ceo globale di iBanFirst la fintech dei pagamenti che aiuta le imprese nella gestione di incassi e scambi valutari, con la copertura dal rischio cambi.
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Scende ancora il valore del dollaro, al minimo degli ultimi mesi, in seguito alle ultime dichiarazioni fatte dal Presidente Donal Trump riguardo ai dazi su chip e simili e il timore di una guerra commerciale piuttosto confusa. Come riporta l’Ansa, il Bloomberg Dollar Spot Index ha ceduto lo 0,3%. Dall’inizio dell’anno, l’indice ha registrato un calo complessivo vicino al 6%, complice l’escalation delle tensioni commerciali con la Cina, l’instabilità della linea politica interna e i…
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Il presidente americano Donald Trump voleva il dollaro debole per aumentare la competitività delle imprese e favorire così il taglio del deficit commerciale? Il mercato sembra averlo accontentato a pochi mesi dal reinsediamento alla Casa Bianca. Il biglietto verde perde la media del 10% contro le altre valute mondiali rispetto ai massimi di gennaio e scende ai minimi da due anni. A trarne vantaggio è l’euro, che guadagna altrettanto nello stesso lasso di tempo, portandosi ai massimi dall’invasione russa…
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C'è una cosa che non ti dicono mai davvero: la politica monetaria è poesia. O, almeno, una forma di incantesimo. Si pronunciano formule svalutazione, fluttuazione, tassi e la realtà cambia forma. Il mondo si muove perché qualcuno, da una stanza insonorizzata della Federal Reserve, ha fatto sentire la voce di un dollaro. In queste settimane il dollaro si è svalutato del 10 per cento rispetto all'euro.
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Apertura in ribasso per il dollaro, che ha portato a termine la quinta settimana negativa delle ultime sei: -3,6%. Per trovare un bilancio peggiore bisogna risalire al novembre 2022. Il calo del dollaro è ripreso dopo che Trump ha dichiarato domenica che continuerà ad applicare dazi su telefoni, computer e dispositivi elettronici di consumo, minimizzando una precedente tregua decisa nei confronti di alcuni prodotti elettronici di consumo.
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La caduta del dollaro Usa rende meno conveniente l’export delle aziende italiane (e più in generale europee) sul mercato americano. Qui i dazi non c’entrano, nel senso che è solo l’effetto del cambio del dollaro a penalizzare l’export della aziende. Il dollaro statunitense ha infatti perso circa il 10% del suo valore rispetto all’euro, passando da 0,9124 a 0,8801 euro per dollaro. Gli effetti della svalutazione del dollaro contro euro Una svalutazione del dollaro di tale…
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Il clima si sta facendo pesante attorno a Donald Trump, ma questo non significa che le cose volgeranno al bello in tempi brevi né che costui effettuerà un chiaro dietrofront sulla questione dei dazi. Il problema è che lui vuole raggiungere due obiettivi che sono inconciliabili tra loro: riequilibrare la bilancia commerciale in modo repentino; mantenere lo status di ‘&ls…
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La svalutazione della moneta americana incide il doppio dei dazi, che sono applicati solo al prezzo all’import. E favorisce anche le esportazioni Usa in Europa. Secondo l’esperto Torlizzi un piano consapevole per mettere in crisi la Germania Mentre è difficile capire che fine faranno i dazi veri che gli Usa hanno eretto nei confronti del resto del mondo, anche per le continue eccezioni che Donald Trump sta mettendo, gli…
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Per ottant’anni, i mercati si sono basati su due pilastri che hanno sostenuto l’infrastruttura del sistema finanziario internazionale: il dollaro come moneta di riserva per le banche centrali o le istituzioni private in qualunque Paese; e i titoli di Stato americani come unici valori sicuri, privi di rischio, reperibili e scambiabili in abbondanza e rapidamente in ogni momento e ovunque, dunque validi quali garanzia in tempi normali e beni rifugio durante le…
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Le aspettative erano basse, ma sono comunque andate deluse. Fuga dal debito americano, il bigliettone sempre più verde sbiadito e il barile sempre più leggero. E' questa l'istantanea dei mercati quando sta per concludersi una settimana di passione come poche viste finora. La parentesi di metà settimana che ha visto una ripresa sostenuta dei titoli azionari scattata al…
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Ad approfittare della caduta verticale del greenback è stato ancora l’euro, con la quotazione massima di giornata a 1,1470, il valore più alto da tre anni. Ma più che sull’euro, la pressione maggiore è sul franco svizzero il quale - sia contro dollaro, sia contro euro - ha registrato valori massimi, rispettivamente a 80,99 - quotazione più bassa da 14 anni - e 92,22 centesimi (a un soffio del minimo storico di 92,06).
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Il dollaro è sceso ai minimi degli ultimi tre anni rispetto all'euro sotto il peso delle turbolenze sui mercati per la guerra commerciale scatenata dai dazi Usa. L'euro è salito fino al 2% rispetto al dollaro, raggiungendo 1,144 dollari, il livello più alto dal febbraio 2022, prima di ridurre parte dei guadagni. L'indice del valore del dollaro rispetto alle valute dei principali partner commerciali degli Stati Uniti è sceso dell'1,8% a 99, in un raro passaggio al di sotto di 100, prima di risalire a 99,7.
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Al contrario di quello che generalmente accade durante le crisi, il dollaro perde valore in questi giorni. Anzi c’è una sfiducia generalizzata verso tutte le attività denominate nella valuta Usa. Segno della fine del dollaro come valuta di riserva? L’esorbitante privilegio Il dollaro è da tempo la valuta di riserva mondiale. Investitori e banche centrali lo utilizzano per difendere le proprie valute, pagare le importazioni, ripagare i debiti e gestire le fasi di crisi.
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Il dollaro ha continuato a perdere terreno nei confronti delle principali valute venerdì 11 aprile, a causa dell’incertezza sulle prospettive economiche degli Stati Uniti in una guerra commerciale che ha messo in dubbio lo status di bene rifugio della valuta. All’inizio della giornata, la Cina ha risposto all’ultima tariffa statunitense del 145% con una del 125% sui beni statunitensi. La valuta statunitense ha toccato un minimo di 10 anni rispetto al franco svizzero e un minimo…
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Il dollaro americano accelera la discesa, zavorrato da un rallentamento dell’inflazione statunitense a marzo, più marcato del previsto. Una momentanea ripresa si era registrata ieri, dopo l’annuncio di Donald Trump di una sospensione delle sovrattasse doganali. Il cosiddetto "biglietto verde" cede l’1,52% sull’euro, attestandosi a 1,1282, sui minimi da ottobre 2024. La valuta americana perde anche lo 0,83% rispetto alla sterlina, a 1,3015, e del 2,42% a 1,2202 rispetto al franco…
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