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In Australia, Facebook non consentirà più agli utenti di leggere o condividere notizie sulla piattaforma. Facebook: gli utenti in Australia presto non potranno leggere o scrivere post. “Siamo davanti ad una scelta: tentare di rispettare una legge piuttosto controversa o non consentire la condivisione di notizie sui nostri servizi in Australia. Tuttavia, le testate giornalistiche internazionali saranno comunque in grado di pubblicare notizie, ma non potranno essere visualizzate o condivise…
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Da questo punto di vista la collaborazione tra un editore e un social network come Facebook diventa determinante nella fase di condivisione della notizia. Il governo australiano, sulla base di questa forza mediatica di Facebook ha deciso di inserire una regola che obbligherebbe Facebook a pagare gli editori australiani per condividere le loro notizie. Ma questa sua mossa potrebbe anche essere vista come una dimostrazione di forza che potrebbe anche ritorcersi contro il social più famoso al mondo Negli anni colossi…
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Facebook in seguito ha affermato che si trattava di un errore e molte di queste pagine sono ora di nuovo online. Dall’altro il social, che ha deciso una contromisura molto dura, bloccando la condivisione di link e notizie ai propri utenti australiani. Facebook “offesa” dalla proposta di legge. Ai vertici di Facebook, però, non piace la proposta di legge al vaglio del Parlamento in Australia, perché fraintenderebbe i rapporti con gli editori internazionali.
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Immediata la reazione del colosso dei social network, che ha comunicato la sua intenzione di limitare la pubblicazione di notizie per gli utenti australiani, come forma di ritorsione. Oscurati utenti australiani. Come risultato, gli utenti di Facebook non sono stati in grado di visualizzare i link alle notizie dei media locali o internazionali e le persone che vivono all’estero non hanno potuto accedere alle notizie australiane.
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Inizia la battaglia sul pagamento delle news - barbaravi42 : RT @virginiaraggi: Sono iniziati i lavori di riqualificazione di via Cristoforo Colombo! Inizia la battaglia sul pagamento delle news - HuffPostItalia : Le strade di Facebook e Google si dividono. Da un lato Google ha annunciato uno storico accordo con i tre principali giornali australiani e con Rupert Murdoch per . Le strade di Facebook e Google si dividono.
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Ma se Zuckerberg cedesse agli Australiani, aprirebbe la pista alle richieste di Statunitensi, Canadesi ed Europei, insomma tutti i Paesi del globo Il blocco dell’Australia. Se Google ha deciso di accogliere le richieste dei giornalisti, Mark Zuckerberg è riluttante e risponde con la potenza dei suoi mezzi. Inizia così una bagarre tra il gigante del web e il governo australiano che riguarda tutti.
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Da parte sua, Facebook si è difesa, sostenendo che le notizie rappresentano soltanto il 4% dei contenuti che gli utenti visualizzano attraverso il social Si allarga il gruppo di stati che vogliono tassare Facebook e i Big tech per le news che vengono pubblicate e condivise tramite social network e web. Big tech divisi? E ora anche il Canada si è esposto: come si legge su The Mercury News, il paese nordamericano intende proporre una legge analoga.
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La decisione di Facebook di togliere l’amicizia all’Australia, bloccando le informazioni essenziali sui servizi sanitari e di emergenza, è tanto arrogante quanto spiacevole” Ed è proprio Morrison che su Facebook scrive che “Le grandi aziende tecnologiche forse stanno cambiando il mondo, ma questo non vuol dire che dovrebbero gestirlo. La risposta del premier di Canberra Scott Morrison non si è fatta attendere definendo Facebook degli “arroganti” e commentando “Non ci…
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Le restrizioni evidenziano come l’Australia sia ancora teatro di una battaglia lunga anni tra le big del tech e società di media, per cercare di canalizzare il potere della regolamentazione nell’economia online. Cosa succede adesso. Scott Morrison, primo ministro australiano, ha detto che le attività di Facebook sono state finora “tanto arroganti quanto deludenti”, aggiungendo di essere in contatto con altri leader nazionali sulla questione.
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Perché i contorni della vicenda die dei siti diinstanno diventando più paradossali delle scene di una puntata di Occhi del cuore 2.ha deciso dire la condivisione di notizie sulla sua piattaforma, sia da parte degli editori, sia da parte dei semplici utenti. Leggi su giornalettismo. (Di venerdì 19 febbraio 2021) René Ferretti avrebbe esclamato: «Genio!». Lo ha fatto in seguito all’iter di approvazione di un pacchetto di leggi che…
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- Loestestest : RT @gzibordi: 'la Casa Bianca ha iniziato a lavorare con Facebook, Twitter e Google per affrontare il problema della disinformazione sul Co… - CarieriF : RT @carlucci_cc: L'elogio di Google For Education all'Italia ???? Inizia la battaglia sul pagamento delle news - UnoNemoNessuno : RT @carlucci_cc: L'elogio di Google For Education all'Italia ???? Ma poche ore fa è accaduto il vero fatto nuovo.
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Facebook ha messo in atto la minaccia agitata lo scorso agosto: bloccare la condivisione delle notizie sul social network in Australia La battaglia tra il social network e il governo di Canberra per il pagamento dei contenuti editoriali diffusi sul social network e su Google, che nei giorni scorsi sembrava destinata a una pacifica conclusione, è invece degenerata nel finale più inquietante. Il social network interrompe il servizio dopo che il governo ha approvato alcune modifiche a una legge che renderebbe…
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Alcuni critici sostengono che le nuove regole sono state redatte per volere del magnate dei media australiani Rupert Murdoch. "Per quanto riguarda le azioni di Facebook oggi, Facebook ha agito in modo errato", ha detto il tesoriere australiano Josh Frydenberg ai giornalisti, come citato da 7News. In precedenza Facebook ha ricevuto una sanzione di 7 milioni di euro dall'Antitrust italiana per mancate modifiche riguardo il trattamento scorretto dei…
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Eppure la reazione di Facebook al famosissimo Media Bargaining code di cui tutti oggi stanno parlando, non era così imprevedibile. Facebook e Google, nonostante affermino il contrario, si avvantaggiano smisuratamente della condivisione di news. LEGGI ANCHE. Facebook dice addio ai «Mi piace» sulle pagine. LEGGI ANCHE. L’adaptive fashion e quel problema con Facebook I Digital Lords fanno miliardi grazie a un sistema di «surveillance capitalism» (Capitalismo basato sulla sorveglianza) che è basato su una continua raccolta…
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Facebook ha comunicato che gli utenti e gli editori australiani non possono più visualizzare e condividere news locali e internazionali sul social network. Gli editori australiani non possono pubblicare o condividere notizie sulle Pagine, mentre gli editori internazionali non possono visualizzare o condividere notizie australiane Facebook non ha perso tempo, comunicando che la pubblicazione e la condivisione delle news è stata bloccata per utenti ed editori australiani.
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La prima è che Facebook ha affidato l’identificazione delle fonti da bloccare ai propri sistemi di machine learning, che però hanno commesso diversi errori bloccando anche siti di ministeri, ONG, istituzioni e persino la stessa pagina Facebook di Facebook. All’inizio di quest’anno, sempre Google aveva minacciato di smettere di rendere disponibili le ricerche su Google in Australia. Ovviamente, la cosa non piace affatto a Facebook e Google, che da mesi stanno tentando di minacciare e…
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Australia: il ban di Facebook alla condivisione di news ha messo in ginocchio l’editoria. L’opzione nucleare di Facebook sta già mostrando i suoi violentissimi effetti. Il social network ha già ripristinato alcune pagine istituzionali, ma le pagine di molte onlus rimangono ancora congelate. Il social network ha bloccato la condivisione di news e articoli in Australia, a pagarne il prezzo sono gli editori.
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Come riportato dall’agenzia Agi, in Australia Facebook vieterà di condividere e visualizzare post di testate giornalistiche. E ora anche in Europa si lavora per limitare lo strapotere di Big Tech. “Non ci faremo intimidire dalle Big Tech che cercano di fare pressione sul nostro Parlamento”. “Queste azioni confermeranno solo le preoccupazioni che un numero crescente di Paesi esprime sul comportamento delle Big Tech che pensano di essere più grandi dei governi e che le regole non dovrebbero applicarsi a loro.
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La legge sulla contrattazione dei media è stata introdotta per prevenire uno squilibrio tra i giganti della tecnologia come Facebook e i media del paese. La reazione del gigante dei social media è stata duramente criticata dalle autorità australiane, che hanno affermato che la mossa dimostra "l'immenso potere di mercato di questi giganti sociali digitali" Anche il Canada si unisce all'Australia nella sua crociata anti-Facebook mentre il paese ha promesso di…
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Penalizzati anche molti servizi di emergenza locali: le pagine che contenevano notizie con segnalazioni di focolai di covid, incendi e fenomeni meteorologici, sono sparite dalle loro pagine Facebook. «La decisione di Facebook di togliere l'amicizia all'Australia, bloccando le informazioni essenziali sui servizi sanitari e di emergenza, è tanto arrogante quanto spiacevole», ha tuonato. Il social di Zuckerberg, tuttavia, ha poi affermato che si trattava di un errore e molte di queste…
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Penalizzati anche molti servizi di emergenza locali: le pagine che contenevano notizie con segnalazioni di focolai di covid, incendi e fenomeni meteorologici, sono sparite dalle loro pagine Facebook. Ieri mattina gli utenti australiani di Facebook si sono svegliati con questa novità, perché il social aveva deciso di cancellare l'Australia dagli amici. Quindi ha esortato Facebook a collaborare in modo costruttivo con il governo, «come Google ha recentemente dimostrato in buona fede».
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Quelli di Google e Facebook sono due modi diversi di guardare al mondo delle notizie e di vedere la propria mission aziendale. Quindi ha esortato Facebook a collaborare in modo costruttivo con il governo, “come Google ha recentemente dimostrato di voler fare, in buona fede”. Mentre in questi mesi Facebook e Google hanno lottato insieme per impedire che la legge fosse approvata, mercoledì, giorno in cui è arrivato l’ok dal Parlamento australiano, le loro strade si…
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Facebook ha oggi cancellato dai feed degli australiani tutti i link dei media australiani: giornali, tv, siti sono spariti dalle bacheche e con essi anche i post pubblicati in passato. Non si sa quanto Murdoch incasserà da Google ma certo è lui finora il vero vincitore della disfida australiana tra Big Media e Big Tech Gli editori australiani "non possono condividere o pubblicare alcun contenuto sulle pagine Facebook".
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Alla fine la rottura c'è stata: Facebook ha deciso di interrompere la possibilità di condividere link e news per tutti gli utenti e le pagine australiane. In sostanza questa impone il pagamento agli editori da parte delle piattaforme di condivisione nelle quali vengono pubblicati articoli, notizie o qualsiasi altro materiale assimilabile. La mossa, senza precedenti, arriva a poche ore dall'approvazione della modifica al Consumer Act 2010 che altera fortemente lo scenario dell'editoria…
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Tanto che per qualche ora ha congelato anche le. di Luca Bolognini. Facebook ha tolto l’amicizia all’Australia. Mark Zuckerberg ha infatti deciso di bloccare i profili dei media e la condivisione delle notizie per gli utenti di Sydney e dintorni, in segno di protesta contro il governo di Canberra. E se Google ha preferito accordarsi con i quotidiani, Facebook ha invece scelto di lanciare il guanto di sfida digitale.
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Ed era proprio attraverso il social che, fino a due giorni fa, Vigili del fuoco, servizi medici e meteo d'emergenza condividevano le notizie rilevanti. Ieri mattina gli utenti australiani di Facebook si sono svegliati con questa novità, perché il social aveva deciso di cancellare l'Australia dagli amici. Google e Facebook hanno combattuto la proposta di legge australiana perché dicono che non riflette il funzionamento di Internet e «penalizza ingiustamente» le loro piattaforme Quindi ha…
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Facebook ha agito dopo che la Camera dei Rappresentanti ha approvato una legge che ha l’obiettivo di far pagare gli editori locali da Google, ha detto il tesoriere Josh Frydenberg. Secondo l’esecutivo il proposto Codice di contrattazione sui media assicurerà che le imprese siano pagate in modo equo. Anche a livello globale, la condivisione delle notizie diffuse da editori locali è stata limitata.
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La soluzione, come ha fatto Google, è quella di riconoscere il lavoro degli editori e prendere accordi per valorizzarne i contenuti. Un’operazione che evidenzia però il fatto che il più grande gruppo – NewsCorp – ha avuto la fetta più grande. Proprio come è accaduto con Google, anche Facebook ha deciso di interrompere e bloccare la condivisione di notizie all’interno del social network per gli utenti localizzati in Australia
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Pollice verso di Facebook. Facebook critica le fondamenta della legge australiana perché, spiega la società in un post, “ignora la realtà” e “fraintende la relazione tra la nostra piattaforma e gli editori”. Le ricerche di Google sono intrinsecamente legate con le notizie e gli editori non forniscono volontariamente i loro contenuti”. C'è poi un tema più immediato: come sempre in caso di “ban”, la prassi è molto più complessa della teoria: come si individueranno gli editori australiani? Le…
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Come presa di posizionemettendo in atto una ferma opposizione alla legge del governo australiano. Il primo atto della sfida è del governo australiano. Va detto però che questa contestata modifica al Consumer Act 2010 non è stata approvata in via definitiva, perché dal governo australiano pensavano di poter arrivare ad un accordo che avrebbe spinto Facebook e Google a pagare le cifre pattuite.Per quanto riguarda Google, le trattative sembrano andare in…
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Il ministro delle Finanze ha parlato di misura “brutale e non necessaria”, in grado di danneggiare l’immagine del social in Australia. Una proposta che secondo Facebook fraintende i suoi rapporti con gli editori e che sta facendo molto discutere per un comportamento definito da molti "da bulli”. Le nuove norme prevedono che gli editori dovranno negoziare accordi commerciali individuali o collettivi con Facebook e Google.
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La legge che si sta discutendo punta a regolare il rapporto tra i due colossi del web con gli editori e le news da questi forniti sui propri giornali. D’altro canto Facebook fa sapere che invece la legge fraintende proprio questo rapporto sottolineando che sono gli editori a utilizzare la piattaforma per diffondere le proprie notizie. Dure le sue parole contro le BigTech che “credono di essere più grandi delle regole e dei governi “Le azioni di Facebook sono arroganti quanto deludenti”…
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Il motivo sta tutta in una legge in discussione al Senato e che riguarda la regolamentazione del rapporto tra Facebook e Google con gli editori locali. La proposta di legge intende infatti far pagare ai due colossi gli editori per la condivisione delle news. “Non ci faremo intimidire” ha risposto a muso duro alla rappresaglia del social che potrebbe anche cambiare il mondo ma i BigTech “non possono gestirlo” Facebook contro l’Australia per una legge che è in discussione al Senato sui pagamenti agli editori…
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Ora gli editori accusano Facebook di tagliare fuori l'informazione qualificata e di lasciare campo libero alle fake news. Il provedimento punta a obbligare il "Gafa" - il gruppo dei giganti del web composto da Google, Amazon, Facebook ed Apple - a pagare gli editori per i contenuti che producono. Scrive il Financial Times, le cifre in discussione in Australia sono diverse volte maggiori rispetto agli accordi siglati in altre…
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La nuova legge. La nuova legge australiana, come riporta l’agenzia Reuters, è basata su raccomandazioni della Australian competition and consumer commission (Accc), l’autorità antitrust del Paese. Tra chi ha espresso perplessità sul News media bargaining code c’è Tim Berners-Lee, uno degli inventori del world wide web. Le conseguenze per Facebook. Facebook ha spiegato che le notizie rappresentano meno del 4% dei contenuti condivisi Così Facebook ha motivato la sua rottura con il governo…
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Dal canto suo il governo australiano replica: “Facebook arrogante, non ci faremo intimidire“. Il tesoriere australiano Josh Frydenberg ha definito la misura di Facebook “non necessaria, brutale”, che “danneggerà l’immagine del social in Australia“ Australia, in arrivo legge per obbligare Facebook a pagare gli editori per la condivisione delle notizie. I dirigenti del colosso dei social network non ci girano intorno, il loro è un atto di protesta contro…
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Il blocco di Facebook è scattato poco dopo che Google ha siglato un accordo con il colosso editoriale australiano NewsCorp della famiglia Murdoch. La mossa è una forma di ritorsione contro la legge in via di approvazione che costringerebbe Google e la stessa Facebook a pagare le news che pubblicano agli editori che le producono. Uno scontro che ripropone il tema del potere che questi colossi hanno ormai raggiunto, al punto di ricattare stati e governi.
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Gli effetti collaterali. Per alcuni utenti un Facebook senza notizie può suonare come un ritorno alle origini del social o addirittura come un sollievo. Chi prova a condividere notizie in Australia o provenienti da testate australiane viene accolto da un messaggio di errore. Da oggi non solo le testate australiane non possono più pubblicare notizie per gli utenti Facebook di tutto il mondo, ma gli utenti australiani non possono più visualizzare news provenienti da…
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