Il mercato petrolifero naviga a vista, stretto tra un’economia mondiale in rallentamento, nuove tensioni commerciali e segnali contrastanti sul fronte dell’offerta. L’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) ha rivisto al ribasso le stime di crescita della domanda per il 2025, ora attesa a +730 mila barili al giorno, con un taglio di 300 mila rispetto alle proiezioni precedenti. Per il 2026, le previsioni si abbassano ulteriormente a +690 mila barili al giorno.
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I dazi di Trump cambiano anche lo scenario dei petrolio e costringono l'Opec a rivedere (in peggio) l'outlook sulla domanda per il 2025 e 2026, dopo aver abbassato anche le stime dei due anni precedenti (2023 e 2024) di 100mila barili. Le nuove stime tengono conto non solo dell'impatto delle tariffe annunciate da Trump, ma anche di una crescita economica mondiale che stenta. Fattori da tenere in attenta considerazione, perchè potrebbero ridurre ancora la domanda, con impatti pesanti sui prezzi e sulla stabilità…
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L’OPEC ha rivisto le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio per il 2025, citando l’escalation delle tensioni commerciali e indicatori economici più deboli del previsto. Il cartello ora prevede un aumento della domanda di 1,3 milioni di barili al giorno (bpd) per il 2025, in calo di 150.000 bpd rispetto alla sua precedente proiezione. Analogamente, la previsione per il 2026 è stata rivista al ribasso a 1,28 milioni di bpd.
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L'Opec taglia al ribasso la stima di crescita della domanda petrolifera globale per il 2025 a 1,3 milioni di barili al giorno su base annua rispetto a 1,4 mln stimato in precedenza. Questa revisione della stima è legata ai dati del primo trimestre del 2025 e all'impatto atteso dei dazi annunciati dall'amministrazione Trump. Nell'area dell'Ocse la domanda di petrolio dovrebbe crescere di 0,04 mb/d, mentre la domanda non Ocse dovrebbe espandersi di quasi 1,1 mb/d.
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Nel bel mezzo della tempesta dei dazi, l’Opec+ ha annunciato un significativo aumento della produzione di petrolio, gettando benzina sul fuoco geopolitico di questa settimana. Il gruppo delle principali nazioni produttrici di petrolio – aumenterà la propria produzione a partire da maggio, triplicando le previsioni. Questo è l’equivalente di un time-out per l’industria petrolifera. Più petrolio c’è sul mercato, meno costa, il che riduce i profitti per i venditori – e il cartello lo fa per…
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