L'industria automobilistica cinese sta affrontando una situazione critica con la Commissione Europea. La Cina ha proposto di stabilire un prezzo minimo per i veicoli elettrici importati, nel tentativo di evitare i dazi che potrebbero essere applicati a partire da ottobre. Questa mossa è una risposta alle preoccupazioni dell'UE, che vede le auto a basso costo esportate dalla Cina come una minaccia per l'industria automobilistica europea.
La Cina ha offerto di fissare un prezzo minimo per i veicoli elettrici importati, cercando di evitare i dazi che l'UE potrebbe imporre. Questa proposta mira a rispondere alle preoccupazioni europee riguardo alla concorrenza sleale delle auto cinesi a basso costo.
L'Unione Europea considera le auto elettriche cinesi una minaccia per l'industria automobilistica locale. Le auto a basso costo provenienti dalla Cina potrebbero danneggiare i produttori europei, che non possono competere con i prezzi sovvenzionati dal governo cinese.
I nuovi dazi compensativi sui veicoli elettrici importati dalla Cina, imposti da Bruxelles a causa delle sovvenzioni illecite ai costruttori locali, sembrano già avere un effetto. Secondo Dataforce, a luglio, primo mese di applicazione dei dazi, le immatricolazioni di auto elettriche cinesi nell'UE sono crollate del 45% rispetto a giugno.
Anche il Canada ha espresso preoccupazioni simili. La Canadian Marine Industries and Shipbuilding Association ha chiesto al governo di imporre un dazio del 100% sulle navi costruite in Cina, per proteggere le capacità nazionali e la sicurezza interna. Questo riflette un crescente timore globale riguardo alla concorrenza cinese sovvenzionata.
La situazione è in continua evoluzione e le trattative tra Cina e UE saranno cruciali per determinare il futuro del mercato automobilistico elettrico. Le decisioni prese nei prossimi mesi potrebbero avere un impatto significativo sull'industria automobilistica globale.