- La famiglia di Yara Gambirasio ha presentato un esposto contro Netflix per la docuserie "Il caso Yara - Oltre ogni ragionevole dubbio", disponibile sulla piattaforma dal luglio 2024. La serie, suddivisa in cinque episodi di circa 50 minuti ciascuno, ha suscitato scalpore per l'intervista a Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio della giovane ragazza, e per il tentativo di scagionarlo.
I legali della famiglia Gambirasio, Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo, hanno denunciato l'utilizzo di materiali privati senza consenso, definendo l'operazione un'incursione nella vita dei genitori di Yara senza una reale necessità. Le intercettazioni utilizzate nella docuserie non erano agli atti dell'inchiesta e non sono mai state presentate nei processi.
La famiglia Gambirasio si è dichiarata indignata per la pubblicazione di messaggi vocali privati della madre di Yara, ritenendo che siano stati utilizzati per suscitare un'attenzione morbosa. L'esposto è stato presentato al garante della privacy, con l'accusa che Netflix abbia violato la riservatezza della famiglia senza chiedere alcuna autorizzazione.
La docuserie ha immediatamente attirato l'attenzione del pubblico e dei media, sollevando polemiche per il modo in cui è stata trattata la vicenda.