Sahra Wagenknecht: La rossobruna che ha sorpreso la Germania

Non è affatto semplice collocare la 55enne Sahra Wagenknecht all’interno dello scacchiere politico tedesco. La grande vincitrice delle elezioni regionali in Turingia e Sassonia, oltre all’estrema destra dell'AfD, è in un certo senso un oggetto misterioso, indecifrabile e inatteso. La sua lista personale, BSW (acronimo di "Alleanza per Sahra Wagenknecht"), lanciata appena sette mesi fa, ha infatti sorpreso tutti, raccogliendo rispettivamente il 15,6% e l'11,5% dei voti nei due lander dell’est.

Il BSW è modellato sulla sua fondatrice, che aveva abbandonato la Linke a causa delle divergenze sul dossier dell’immigrazione. Wagenknecht sostiene posizioni più dure rispetto alla solidarietà promossa dal suo ex partito. Dopo la crisi migratoria del 2015 e le porte aperte lasciate dalla cancelliera Angela Merkel, immigrazione e sicurezza sono diventati temi privilegiati non solo dall'AfD, ma anche da frange della sinistra, raccoltesi intorno a Sahra Wagenknecht.

La sinistra tradizionale, rappresentata dai socialdemocratici (SPD) del cancelliere Olaf Scholz e dai Verdi del ministro dell’economia Robert Habeck e della ministra degli esteri Annalena Baerbock, ha subito una batosta alle regionali in Sassonia e Turingia. Al contrario, la sinistra populista di Sahra Wagenknecht, ex leader della Linke e fondatrice del nuovo partito BSW, ha ottenuto un'affermazione significativa. Il BSW, un mix radicale rossobruno, va dall’amicizia con la Russia al no alle forniture di armi all’Ucraina e allo stop alla migrazione.

Nel febbraio scorso, durante un comizio a Dresda, il presidente di Alternative für Deutschland (AfD) in Turingia, Björn Höcke, ha invitato Sahra Wagenknecht a unirsi al suo partito. All'epoca, Wagenknecht era ancora tra le fila della Linke, ma le sue idee sulla pace non erano accettate. Poco dopo, ha lasciato il partito per formare il BSW, che porta il suo nome.

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