Il governo britannico ha deciso di intervenire sui prezzi gonfiati dei biglietti per i concerti della reunion degli Oasis, programmati per il 2025. La decisione è arrivata dopo le polemiche scatenate dall'impennata dei prezzi sui siti di rivendita online, con i costi che hanno raggiunto cifre esorbitanti, arrivando fino a 6.000 sterline (oltre 7.000 euro) per un biglietto.
L'apertura delle vendite dei biglietti, avvenuta sabato scorso, ha scatenato l'ira dei fan sui social media. Molti hanno espresso il loro disappunto per i prezzi elevati, ritenendo ingiusto che i biglietti siano diventati inaccessibili per la maggior parte delle persone.
Il governo britannico ha avviato un'inchiesta sul dynamic pricing, una pratica che consiste nel fissare il prezzo dei biglietti in base alla domanda. Questo metodo era già stato oggetto di polemiche nel 2022, quando lo staff di Bruce Springsteen lo aveva utilizzato per il suo tour negli Stati Uniti, scatenando una bufera che portò allo scioglimento dello storico magazine/fan club Backstreets.
Durante le prevendite per il tour degli Oasis, i biglietti, il cui prezzo iniziale era di circa 135 sterline, hanno toccato picchi di prezzo fino a 350 sterline nelle fasi più concitate della ricerca. Questo ha sollevato ulteriori critiche e preoccupazioni riguardo all'accessibilità dei concerti per i fan.
La reunion degli Oasis, annunciata insieme al tour, ha suscitato grande entusiasmo tra i fan. Dopo 15 anni dalla separazione, i fratelli Gallagher hanno deciso di tornare insieme per una serie di concerti in Gran Bretagna e Irlanda. Tuttavia, le polemiche sui prezzi dei biglietti rischiano di offuscare l'atteso ritorno della celebre band.