- Nel 2023, l'Italia ha registrato una significativa riduzione delle importazioni nette di energia, diminuite del 9,9% rispetto all'anno precedente. Questo calo, che ha portato le importazioni da 152.251 ktep (migliaia di tonnellate di petrolio equivalenti) nel 2022 a 138.565 ktep, è stato accompagnato da un aumento della produzione nazionale di fonti energetiche del 4,1%, passando da 34.710 ktep a 36.171 ktep. Questi dati emergono dal rapporto annuale del Mase sulla situazione energetica nazionale, presentato a Roma.
Parallelamente, il consumo finale di energia in Italia è diminuito del 2,8%, attestandosi a 107.666 ktep rispetto ai 110.778 ktep del 2022. Tale diminuzione è stata particolarmente evidente nel settore industriale, che ha registrato un calo del 6,4%, e nel settore residenziale, con una riduzione dell'8,1%. Al contrario, il settore dei servizi ha visto un aumento del consumo energetico del 5,2%, mentre il settore dei trasporti ha registrato un lieve incremento dello 0,8%.
Un altro dato rilevante riguarda la produzione di energia elettrica, che ha visto un incremento grazie al record storico di produzione da fonti eoliche e fotovoltaiche. La domanda di energia elettrica, tuttavia, è diminuita del 3,2%, attestandosi a 305,0 TWh (terawattora). Questo calo della domanda è stato accompagnato da una flessione del 3,9% nei consumi elettrici industriali durante il 2023, con un leggero rialzo registrato solo nel mese di dicembre.
In sintesi, il 2023 è stato un anno di cambiamenti significativi per il settore energetico italiano, caratterizzato da una riduzione delle importazioni e dei consumi, e da un aumento della produzione nazionale, con un ruolo sempre più rilevante delle energie rinnovabili