Appartamento a Montecarlo, Gianfranco Fini condannato a 2 anni e 8 mesi

Rai Storia INTERNO

I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Roma hanno condannato a 2 anni e 8 mesi l’ex Presidente della Camera Gianfranco Fini, per l'accusa di riciclaggio in merito alla vicenda della casa di Montecarlo. L'inchiesta della procura ruota attorno alla compravendita della casa lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale, che sarebbe stata acquistata, secondo l'accusa, da Giancarlo Tulliani attraverso società off-shore. (Rai Storia)

Ne parlano anche altre fonti

"Per una identica vicenda una denuncia fu archiviata dalla Procura di Roma. Condannati anche la compagna Elisabetta Tulliani, a 5 anni; 6 anni al padre Sergio e al fratello della donna, Giancarlo Tulliani. (ilmessaggero.it)

Condannato a due anni ed 8 mesi di reclusione l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, per l'accusa di riciclaggio in relazione alla vicenda della casa di Montecarlo. I giudici della IV sezione del Tribunale di Roma hanno condannato a 5 anni per riciclaggio la signora Elisabetta Tulliani, compagna di Gianfranco Fini. (Tiscali Notizie)

Casa Montecarlo, legali Fini: "Siamo fiduciosi nell'appello" 30 aprile 2024 (Il Sole 24 ORE)

Ha una superficie di circa 45 metri quadri ed era stata lasciata in eredità ad Alleanza nazionale (An) dalla contessa Anna Maria Colleoni. La casa al centro della vicenda giudiziaria e che ha portato alla condanna di Gianfranco Fini, della compagna Elisabetta Tulliani e il cognato Giancarlo Tulliani e il suocero Sergio Tulliani, si trova in Boulevard Princess Charlotte 14, a Montecarlo (La Stampa)

"Non sono deluso: non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio, evidentemente l'unica cosa che ha impedito di assolvermi è l'autorizzazione alla vendita dell'appartamento che è del tutto evidente non è stata da me autorizzata. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Magari l’ex segretario Msi e An avesse avuto nella sua storia politica la dignità di un compagno vero. Si chiude, con la sentenza appena emessa con cui il caro Gianfry viene condannato a due anni e otto mesi di reclusione (come peraltro era nell’aria già dal mese scorso sebbene la posta “in carcere” stimata fosse molto più alta), una pagina che il giudiziario non può guarire se non in parte e in via indiretta. (Il Primato Nazionale)