Le attività delle gelaterie Grom stanno chiudendo: il futuro è produzione industriale e supermercati

L'HuffPost ECONOMIA

Le attività delle gelaterie Grom stanno chiudendo.

L’abbandono della produzione artigiana per dar spazio a quella industriale porta dietro con sé una serie di riflessioni.

Nel resto del mondo non si ha la “cultura” della gelateria ma viene comprato quasi esclusivamente all’interno dei frigoriferi nei supermercati.

Una via che potremmo definire ibrida.”. Il futuro del gelato Grom, quindi, sembrerebbe improntato a spostarsi all’interno dei supermercati. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri giornali

Colpo grosso di Unilever: compra Grom. . Un piano che porta con sé notevoli ricadute occupazionali e sociali, anche se la multinazionale ha assicurato il ricollocamento degli addetti in esubero. Non solo gelaterie di strada, ma anche e soprattutto coppette nei frigo dei bar e vaschette nella grande distribuzione. (Il Gazzettino)

Conti in “rosso” con perdite in crescita rispetto all’anno prima e un debito importante nei confronti di Unilever. “Il 2019 – scrive Grom – sarà ancora un anno caratterizzato da incertezza economica ma l’azienda ha già intrapreso un piano volto al recupero di redditività. (Business Insider Italia)

Grom è un cognome fiumano terra di origine di Federico che arrivò a Torino da profugo nel dopoguerra.Quelli dei gelati Grom è stato un successo molto rapido. Persino il premier Renzi si è fatto ritrarre con un gelato Grom per rispondere a una polemica copertina dell'Economist che lo aveva ritratto con un cono in mano. (Il Piccolo)

Per i gelati 'come una volta', lanciati nel 2003 da Guido Martinetti e Federico Grom e poi acquisita nel 2015 da Unilever, si prevedono nuove chiusure di negozi. (Adnkronos)

Sul fronte dei lavoratori, quelli assunti a tempo indeterminato coinvolti nelle chiusure avranno la possibilità di una ricollocazione in altre gelaterie. Grom, la grande azienda di “gelati come una volta”, chiude i suoi negozi. (Corriere di Siena)

L’ultima ad essere stata chiusa è stata proprio la storica gelateria in Via Cernaia a Torino e già per il primo trimestre del 2020 sono previste altre tre chiusure. “Una strategia multicanale” volta a sviluppare più canali di distribuzione, piuttosto che rivolgersi al cliente esclusivamente attraverso la forma delle gelaterie. (Kongnews)