McDonald's fuori dalla Russia e dentro il metaverso

Punto Informatico ECONOMIA

Per conoscere l’incredibile storia che ha portato alla realizzazione dell’impero McDonald’s puoi leggere il libro di Ray Kroc: “La vera storia del genio che ha fondato McDonald’s”.

In un primo momento, il gruppo aveva deciso di limitarsi a interrompere temporaneamente la propria attività, in attesa di sviluppi.

L’annuncio giunge a 32 anni di distanza dal suo ingresso datato 1990, con l’apertura del primo locale a Mosca (Punto Informatico)

Su altri giornali

"Tuttavia siamo impegnati nei confronti della nostra comunità globale e dobbiamo restare irremovibili sui nostri valori". McDonald's lascia definitivamente la Russia. (L'Unione Sarda.it)

Un'operazione che costerà all'azienda fino a 1,5 miliardi di dollari "Siamo estremamente orgogliosi dei nostri 62mila dipendenti", ha dichiarato ufficialmente l'azienda "Tuttavia siamo impegnati nei confronti della nostra comunità globale e dobbiamo restare irremovibili sui nostri valori". (il Dolomiti)

La catena di ristoranti di fast food statunitense lascia la Russia. McDonald’s dice addio alla Russia per sempre dopo 32 anni. Questo è quanto riporta Bloomberg aggiungendo che i punti vendita non utilizzeranno più il nome, il logo ed il marchio di McDonald’s. (InvestireOggi.it)

Era il 31 gennaio del 1990 quando il primo McDonald’s aprì nel centro di Mosca, in piazza Pushkin. Il nuovo fast food si chiamerà probabilmente Zio Vania e dovrebbe essere gestito da Russkoye Pole Logistic. (Vanity Fair Italia)

Più di trent’anni di fast food in Russia: la diplomazia dell’Hamburger. Lo scatto del primo McDonald’s aperto in Russia fece il giro del mondo. Siamo nel 1990, proprio agli sgoccioli dell’URSS, la storica immagine scattata cristallizza le file di persone in attesa di acquistare il loro hamburger. (Il Primato Nazionale)

E così il 31 gennaio, già alle 4 di notte, più di 30mila persone si mettono in fila in piazza Pushkin per ordinare il loro primo Big Mac. E non a caso le prime immagini in rete del marchio ’Zio Vanya’ ricordano platealmente quello del Mac americano (QUOTIDIANO NAZIONALE)