Cosa ha fatto Ilaria Salis, di cosa è accusata e cosa è successo a Budapest l'11 febbraio 2023

Corriere Milano INTERNO

È il fine settimana dedicato alla celebrazione del «Giorno dell’Onore». A Budapest, tra il 9 e il 12 febbraio 2023, si sono dati appuntamento gruppi di estrema destra da tutta Europa. Neonazisti, skinheads, hooligans calano sulla capitale ungherese per commemorare un battaglione nazista che, nel 1945, tentò di impedire l’assedio di Budapest da parte dell’Armata Rossa. Il clima nella città magiara, in quei giorni è molto pesante. (Corriere Milano)

La notizia riportata su altri media

«Bisogna aspettare che la Corte metta per iscritto l'ordinanza pronunciata ieri – spiega l’avvocato Gyorgy Magyar – cioè il respingimento dei domiciliari per Ilaria Salis, e ci vorrà qualche giorno dopo le feste di Pasqua». (L'Unione Sarda.it)

"Ho mandato una Pec al presidente della Repubblica, una lettera molto asciutta riferendomi a quella che gli avevo inviato il 17 gennaio e a cui aveva subito risposto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato questa mattina a Roberto Salis dopo che ieri il padre di Ilaria, la 39enne docente italiana detenuta da oltre un anno a Budapest, aveva mandato una lettera al Quirinale. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il presidente della Repubblica ha espresso la sua vicinanza per la vicenda della figlia, sottolineando che comprendeva bene il suo stato d’animo. (Adnkronos) – Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha telefonato questa mattina a Roberto Salis, padre di Ilaria, la 39enne docente italiana detenuta da oltre un anno a Budapest (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

I legali di Ilaria Salis, in carcere a Budapest perché accusata di aver partecipato all'aggressione nei confronti di due neonanizisti, solo qualche giorno dopo Pasqua potranno fare ricorso sulla decisione della Corte ungherese di non concedere i domiciliari alla detenuta italiana. (Fanpage.it)

La donna, detenuta in Ungheria da oltre un anno, ha visto in questi giorni negata la possibilità di tornare in Italia dal Tribunale di Budapest. Chi, come al solito, non ci ha fatto il favore di tenere chiusa la bocca è Christian Raimo, il quale ha insistito sulla necessità di picchiare i neonazisti. (Il Primato Nazionale)