Caso Santanchè, la linea di Meloni: via dal governo solo se rinviata a giudizio. La premier pronta a prendere il suo posto ad interim

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Con la chiusura anche del filone di indagini sul dissesto dell’azienda Visibilia, dopo quella sulla gestione non regolare dei fondi messi a disposizione dallo Stato durante il periodo del Covid-19, il caso Santanchè continua a rimanere sul tavolo della premier Giorgia Meloni. Nell’ultima inchiesta, i pm ritengono che la senatrice di FdI, assieme alla sorella Fiorella Garnero, alla nipote Silvia Garnero, al compagno Dimitri Kunz, all’ex compagno Canio Mazzaro e altri, abbia falsificato dal 2016 al 2022, per trarne «ingiusto profitto», i bilanci di Visibilia Editore, che dal 2014 avrebbero riportato perdite «significative». (Open)

La notizia riportata su altri giornali

“Se dà i soldi a Santanchè gli rompono le scatole, perché potrebbero accusarlo di finanziamento illecito ai partiti” è la volta del compagno della Santanché Dimitri Kunz a un commercialista, mentre gli spiega che sta cercando il milione che serve per pagare i debiti entro il 30 settembre. (Il Fatto Quotidiano)

Collaborazione di Greta Orsi Qualche settimana fa Daniela Santanchè è stata raggiunta da due avvisi di conclusione indagini per truffa all’Inps e per falso in bilancio. La ministra però continua a sostenere la sua totale estraneità rispetto alla gestione di Visibilia e delle altre aziende coinvolte nelle inchieste. (Rai Storia)

Nell’inchiesta spuntano le conversazioni tra il capogruppo di Fratelli d’Italia a Cuneo, non indagato, e un manager della società di Daniela Santanchè (Cuneodice.it)

Lei come ministro poi, è un casino”. Intercettazione attiva. (Il Fatto Quotidiano)

«Serve un milione di euro per pagare i debiti entro il 30 novembre. Questo è uno degli estratti dalla telefonata di Dimitri Kunz, compagno di Daniela Santanchè, a un commercialista, emersi dalle intercettazioni che sono al vaglio della procura di Milano nell'ambito de… (La Stampa)

L’Agenda sostenibile 2030 indica diversi concetti chiave. Vogliamo una società giusta e preparata al futuro. (Il Giornale d'Italia)