La rivolta dei dipendenti di Google contro gli affari con Israele e per la Palestina

La rivolta dei dipendenti di Google contro gli affari con Israele e per la Palestina
Contropiano ECONOMIA

Ieri decine di dipendenti di Google avevano fatto irruzione nella sede del colosso del Big Data in California per protestare contro la decisione della compagnia di firmare un accordo da oltre un miliardo di dollari con il governo di Israele. I lavoratori, che hanno intonato cori pro-Palestina, si sono uniti in un gruppo chiamato “No Tech for Apartheid“, e avevano reso pubbliche alcune dichiarazioni in cui accusano Google di fare “affari con chi porta avanti il genocidio“, bombardando la Striscia di Gaza, ed avevano chiesto di cancellare la sua partecipazione al Progetto Nimbus, un accordo da 1,2 miliardi di dollari che vede coinvolte Google Cloud e Amazon Web Services (Contropiano)

Su altri media

Già a dicembre alcuni dipendenti Google avevano diffuso e-mail interne, protestato fuori dagli uffici aziendali e organizzato un «die-in» fuori da uno degli edifici del colosso tecnologico a San Francisco bloccando il traffico di una strada. (Corriere del Ticino)

I lavoratori hanno partecipato a un sit-in negli uffici dell'azienda in California e a New York contro il contratto da 1,2 miliardi di dollari stipulato da Google per fornire strumenti personalizzati all'esercito israeliano. (L'HuffPost)

Il caso dei licenziamenti di 28 dipendenti di Google. Proteste contro il contratto sul cloud con Israele

Google ha licenziato 28 dipendenti in relazione ai sit-in di protesta avvenuti questa settimana in due dei suoi uffici, che protestavano il contratto cloud (Progetto Nimbus) con il governo di Israele. I licenziamenti arrivano dopo che l’azienda di Mountain View ha sospeso 9 dipendenti, successivamente arrestati martedì a New York e in California (Tech Princess)

Le autorità hanno arrestato diversi membri del personale delle sedi di Sunnyvale (California) e New York. Tutto ruota attorno a un accordo da 1,2 miliardi di dollari siglato con Tel Aviv (StartupItalia)