Wall Street: effetto Hong Kong non basta, prevale la cautela

Finanza.com ECONOMIA

Wall Street incerta nei primi minuti della sessione odierna: alle 15.52 circa ora italiana, il Dow Jones perde 59 punti circa (-0,18%); lo S&P 500 ritraccia dello 0,10%, mentre il Nasdaq cede lo 0,08%. Ieri il Dow Jones Industrial Average ha perso 497,57 punti o l’1,45%. Lo S&P 500 ha ceduto l’1,54% mentre il Nasdaq Composite ha chiuso in flessione dell’1,58%. A mettere sotto pressione Wall Street è stato il timore di forti tensioni interne alla Cina, dopo la notizia delle manifestazioni organizzate in diverse città da cittadini frustrati dalla rigidità della politica di tolleranza zero nei confronti del Covid – la Zero Covid Policy -a cui il governo di Pechino continua ad attenersi. (Finanza.com)

Su altri media

Si smorza del tutto l’euforia su Wall Street provocata dalle parole proferite ieri dal presidente della Fed, Jerome Powell, con un discorso al Brookings Institute. (Finanza.com)

Il Nasdaq Composite è balzato nel mese del 4,37%, riportando anche anch’esso il suo secondo mese consecutivo di guadagni, in questo caso per la prima volta dai tre mesi di rialzi conclusi nel dicembre del 2021. (Finanzaonline.com)

Powell ha detto ciò che i mercati speravano, parlando della possibilità che la Fed alzi i tassi in modo inferiore rispetto a quanto fatto finora, già a partire dalla riunione di dicembre del Fomc, in calendario i prossimi 13 e 14 dicembre. (Finanza.com)

Il governatore della banca centrale americana: "L'inflazione rimane troppo alta". “Il momento di moderare il ritmo degli aumenti dei tassi potrebbe arrivare già nella riunione di dicembre“. È probabile che per ripristinare la stabilità dei prezzi sarà necessario mantenere la politica a un livello restrittivo per diverso tempo“. (LaPresse)

Vivace rialzo per le Borse europee, grazie ai primi segnali concreti arrivati da Pechino di un alleggerimento delle restrizioni anti-Covid (il vicepremier Sun Chunlan ha parlato di nuova fase) e grazie alle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell sulla volontà della banca centrale di rallentare il ritmo di aumento dei tassi di interesse già con la riunione di dicembre. (Il Sole 24 ORE)

Parola dello stesso Powell, che ieri ha parlato in occasione di un evento tenuto al Brookings Institute. “Ha senso moderare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse”, ha detto Powell, proferendo la frase magica che i mercati di tutto il mondo si aspettavano di sentire: l’intensità delle strette monetarie della Federal Reserve, ha ammesso il timoniere della banca centrale americana, “potrebbe essere moderata già nella prossima riunione del Fomc (il braccio di politica monetaria della Federal Reserve)”, in calendario i prossimi 13 e 14 dicembre. (Borse.it)