Pronto soccorso, 18milioni di accessi ma solo il 12,5% portano al ricovero

leggo.it SALUTE

Non c’è pace al pronto soccorso, dove arrivano pazienti di continuo anche quelli che dovrebbero invece chiedere aiuto altrove. Più di un accesso su 5 può essere evitato. Accade soprattutto nel fine settimana ma anche nei giorni feriali, quando il medico di famiglia non è disponibile. Ma così il sistema di emergenza finisce in ginocchio. I dati riportati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, parlano chiaro: solo nel 2023 sono stato registrati 18,27 milioni di accessi negli ospedali sede di pronto soccorso e di dipartimento di emergenza urgenza e accettazione di primo e secondo livello. (leggo.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Durante l'intervento, Testa ha fornito un'analisi reale delle attuali sfide e opportunità nell'ambito dell'assistenza sanitaria d'urgenza. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Nessuna urgenza, dunque. Che si poteva magari risolvere rivolgendosi al dottore di famiglia, oppure a quello della continuità assistenziale, la guardia medica per intendersi. (LA NAZIONE)

A pubblicare i nuovi dati sulla salute dei Ps italiani è l’Agenas che, nello studio presentato oggi, rileva pure come 3,5 milioni di cittadini (il 5,8% della popolazione) impieghino oltre 30 minuti a raggiungere il posto di emergenza più vicino. (Borderline24.com)

La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità (FIALS) Area Metropolitana di Milano, sulla base dei recenti dati forniti da Agenas (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), evidenzia un urgente bisogno di riforma nei pronto soccorso milanesi. (AssoCareNews.it)

TRENTO. I dati emergono da un report che contiene i numeri degli accesso in Pronto Soccorso e gli effetti del potenziamento dell'Assistenza Territoriale per una migliore presa in carico dei pazienti. (l'Adige)

Non servivano, forse, i numeri a confermare le tante preoccupazioni che medici e infermieri nutrono da anni sul Servizio sanitario nazionale. Ma nelle scorse settimane, passando più o meno inosservati, ne sono arrivati molti, e tutti insieme. (Avvenire)