Covid in Umbria, c'è il taglio di un terzo dei vaccini Pfizer destinati al cuore verde. Ritardi per gli anziani

Corriere dell'Umbria ECONOMIA

Pfizer - ha detto Arcuri domenica a Live-Non è la D’Urso, su Canale 5 - ci darà di nuovo il 20% di fiale in meno.

Anche perché la Regione ha accantonato una riserva di sicurezza del 30% delle dosi per non compromettere i richiami.

Alessandro Antonini 26 gennaio 2021 a. a. a. Il commissario nazionale per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha tagliato di un terzo i vaccini destinati all’Umbria.

Questa volta Arcuri, per compensare i tagli che scorsa settimana hanno colpito alcune regioni e non altre, ha messo in piedi un meccanismo “di solidarietà”. (Corriere dell'Umbria)

Su altri giornali

L’Italia punta però a mettere sotto pressione la casa farmaceutica, auspicando che altri Paesi europei possano seguirla. Iniziative che dovrebbero servire soprattutto a evitare altri ritardi, come quelli ad esempio già annunciato da un’altra casa farmaceutica, AstraZeneca. (Il Fatto Quotidiano)

I governi dell’Ue sarebbero invece riusciti ad attivare le loro campagne di vaccinazione, i cittadini avrebbero finalmente ricevuto i vaccini per difendersi dal Covid e, dulcis in fundo, le case farmaceutiche avrebbero ottenuto montagne di denari. (InsideOver)

Sono 11087 le dosi di vaccino anti covid della Pfizer somministrate in Canavese dall'inizio del mese, ovvero da quando è partita la campagna delle vaccinazioni in tutta Italia. A queste vanno sommate le 477 persone vaccinate nelle strutture private accreditate e le 2607 delle Rsa del territorio. (QC QuotidianoCanavese)

Vaccino, il contratto di Pfizer con l’UE. Lo scorso 11 novembre l’Unione Europea ha siglato un accordo con la Pfizer per la fornitura del vaccino anti-Covid. In data 8 gennaio però l’UE tramite l’Ema ha autorizzato Pfizer a sostenere che ogni fiala di vaccino contiene sei dosi e non cinque. (Money.it)

Il testo rispondeva alla seguente domanda: “Come mai le dosi aggiuntive vengono consegnate più velocemente negli Stati Uniti che in Ue?”. Uno “schema di trasparenza” da mettere in piedi in una settimana, per capire se le case produttrici del vaccino anti-Covid – Pfizer in testa – stiano consegnando le dosi destinati ai Paesi dell’Unione europea altrove. (Il Fatto Quotidiano)

Dalla Regione, però, arrivano rassicurazioni. Cosa che comporterà necessariamente uno slittamento sulla tabella di marcia prevista sull’ampliamento della campagna anche al resto della popolazione. (Il Resto del Carlino)