Frode con il bonus 110%, maxi sequestro a Napoli. Lavori "fantasma" dopo la cessione del credito

Metropolis INTERNO

Il contratto d’appalto però doveva assolutamente contemplare la cessione del credito d’imposta.

La documentazione era correlata dalla cessione di credito in favore del Consorzio e anche della comunicazione dei commercialisti con il visto di conformità

Dopo la consegna della documentazione necessaria, però, i rapporti tra il Consorzio e il committente cessavano.

Passate al setaccio le abitazioni degli indagati ma anche le sedi delle società e degli istituti finanziari ritenuti coinvolti. (Metropolis)

La notizia riportata su altre testate

Il “Superbonus” consente detrazioni fiscali fino al 110 per cento in 5 anni per la riqualificazione di immobili di proprietà che ottengano un miglioramento di due classi energetiche, detrazioni che possono anche essere cedute all’impresa edile. (Il Cittadino)

In luogo della detrazione fiscale, il committente può optare per:. lo sconto in fattura da parte dell’impresa che esegue i lavori. Quest’ultima recupera il corrispettivo nella forma del credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione oppure da poter cedere a terzi (inclusi istituti di credito e finanziari). (InvestireOggi.it)

Nuova pesante tegola e conseguente ombra sul consorzio Sgai di Napoli, recentemente diventato proprietario del 90% delle quote della società calcistica di Busto Arsizio, Aurora Pro Patria 1919. In totale sono state eseguite attività di perquisizione e sequestro presso le residenze di 21 persone fisiche, le sedi di 3 enti/società nonché sequestri preventivi di crediti presso 16 soggetti (istituti finanziari, società e persone fisiche). (LegnanoNews.com)

I due sono stati denunciati per ricettazione e detenzione di medicinali dopanti Le indagini iniziate quando i finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore hanno notato, e seguito fino a Nocera Superiore (Salerno), una donna di 37enne che caricava in auto pacchi sospetti. (LaPresse)

La Guardia di Finanza in questi giorni si sta concentrando sulle aziende di Marca che hanno agito insieme o per conto del Consorzio Sgai. Solo da parte dello studio Bruschi sono partite un centinaio di denunce, da parte di assistiti perlopiù trevigiani, oltre ad alcuni padovani, bellunesi e friulani. (La Tribuna di Treviso)

Tale meccanismo ha permesso agli indagati di abbattere il reddito imponibile in capo ad una società e, contestualmente, di drenare le risorse finanziarie, giacenti sui conti correnti, provocando il dissesto della stessa impresa. (LaPresse)