1 maggio, come sta il mercato del lavoro in Italia

Panorama INTERNO

Come sta il mercato del lavoro in Italia? Potrebbe andare meglio. Attualmente infatti ci sono due sfide che stanno caratterizzando e mettendo sotto pressione il nostro mercato del lavoro: lavoratori introvabili e competenze che preferiscono l’estero. Partiamo dalle buone notizie. A livello di occupazione stiamo migliorando. Il trimestre dicembre 2023 - febbraio 2024 ha fatto registrare un +0,3% rispetto al precedente periodo settembre - ottobre 2023. (Panorama)

La notizia riportata su altre testate

Sul piano nazionale, gli indicatori del trimestre dicembre 2023 – febbraio 2024 hanno fatto registrare un +0,3% rispetto al precedente periodo settembre – ottobre 2023, ma al sud la situazione non cambia, l’emergenza resta. (Corriere Salentino)

Insieme all’assenza di welfare sociale si è giunti a una bassa occupazione femminile e, irrimediabilmente, al declino demografico. Cresce il lavoro povero o a rischio povertà (quasi 1 donna su 2 sotto i 35 anni) e in trent’anni i salari sono scesi, unico caso in Europa, con un’ulteriore riduzione del 7% dopo la pandemia. (Vita)

Rispetto al 2019 c’è una positiva crescita dei posti di lavoro, + 700.000, che però risulta bassa se si considera l’ingente aumento della spesa pubblica per rilanciare l’economia e l’occupazione: rispetto al 2019 nel solo 2023 la spesa pubblica senza interessi è stata maggiore di circa 157 miliardi, ossia il costo di oltre 4 milioni di stipendi medi a tempo pieno. (ondanews)

Ancora una volta, a distanza di tanti anni... Ieri Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, in Italia e andato tutto come da copione, salvo contrattempi non rilevanti, messi in conto tra le varie e eventuali. (Virgilio)

I problemi atavici del nostro mercato del lavoro non si risolvono con un bonus di 100 euro una tantum annunciato alla vigilia del 1° maggio. (LA NOTIZIA)

Al netto della situazione di Stellantis e del suo indotto, prima di questo aprile terribile fra cassa integrazione e stop alla produzione, i dati di Unioncamere e ministero del Lavoro dicevano che in Piemonte le assunzioni erano tornate a salire e che ben il 31% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato. (Torino Cronaca)