Banda della Uno Bianca, permesso a Savi. Familiari vittime: “persone uccise non hanno permessi premi”

Stretto web INTERNO

uno-bianca-675 E' molto amareggiata Rosanna Zecchi, presidente dell'associazione familiari vittime della Uno Bianca e vedova di Primo Zecchi, ucciso da Roberto e Fabio Savi il 6 ottobre 1990, perché stava annotando la loro targa dopo una rapina. (Stretto web)

La notizia riportata su altri media

Si è appreso che il 52enne, detenuto nel carcere di Padova, avrebbe ottenuto il beneficio per buona condotta, in quanto in tanti anni di ... (PrimaPaginaReggio24)

Tutto iniziò il 19 giugno 1987, con l'assalto al casello autostradale di Pesaro, e finì con l'arresto del 26 novembre 1994. (LaProvinciaNotizie)

Dodici ore di libertà dopo 23 anni di carcere fanno infuriare i parenti delle vittime della Banda della Uno bianca. (Il Mattino)

Il proprietario, che si trovava in giardino intento a potare, si è avvicinato pensando a a una manovra errata. Era alla guida della sua utilitaria quando ha urtato lievemente il cancello di un'abitazione privata. (Gazzetta di Reggio)

Insieme ai fratelli maggiori Roberto, capo della banda e all'epoca dei fatti assistente capo della questura di Bologna, e Fabio, artigiano e trasportatore, rappresentava il nucleo della famigerata 'Uno Bianca'. (road2sportNews)

I parenti delle vittime: "I morti non hanno permessi premio". «I nostri morti non hanno permessi premio». (il mattino di Padova)