Vaccino anti Covid, si potrà fare in farmacia ma non con le fiale Pfizer

La Repubblica ECONOMIA

È l'effetto della pre-intesa siglata tra l'assessora regionale al Welfare, Letizia Moratti, e i rappresentanti dei farmacisti e dei medici di famiglia.

In Lombardia, nella fase finale, il vaccino anti-Covid si potrà fare anche in farmacia e dai medici di base.

L'intesa riguarda la somministrazione dei vaccini direttamente nelle farmacie o negli studi dei medici, ma sarà operativa quando saranno disponibili anche gli altri vaccini. (La Repubblica)

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La Giunta della Regione Lombardia, su proposta del vicepresidente ed assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha approvato un accordo con Federfarma Lombardia, Assofarm/Conservizi Lombardia e Federazione Regionale Ordini dei Farmacisti che disciplina le modalità di partecipazione delle farmacie lombarde alla campagna di somministrazione per l’anno 2021 del vaccino anti-covid e prevede l’impegno, da parte delle farmacie, a partecipare in via sperimentale alla chiusura della campagna antinfluenzale 2020-21. (LegnanoNews)

Scorte permettendo, il cronoprogramma prevede come prossimo passo la vaccinazione di ultraottantenni e malati cronici: un passo che prenderà più tempo rispetto alla “fase 1” perché si prevede una distribuzione perlopiù domiciliare. (Cuneodice.it)

Intanto, nella giornata di ieri sono stati effettuati 14.000 vaccini, per un totale di 234.550 somministrazioni totali. Nello specifico, 85.410 nella settimana dell’8 febbraio, 104.130 in quella del 15 febbraio e 105.300 nella settimana del 22 febbraio. (varesenews.it)

Per questo motivo - conclude Letizia Moratti - Regione ha ritenuto che possano svolgere un efficace ruolo in prima linea come altre realtà sanitarie, somministrando nelle loro sedi i vaccini anti-Covid. (LeccoToday)

“Quest’emergenza straordinaria ha avuto un forte impatto a livello globale, e ci ha anche coinvolti in prima persona – dice Defilippo -. Noi farmacisti abbiamo avuto un cambio radicale delle nostre attività lavorative, confrontandoci quotidianamente con una nuova realtà che le nostre generazioni non avevano conosciuto”. (CatanzaroInforma)

A sollevare il problema delle “vaccinazioni abusive” è stato il sindacato Cgil, commentando l’intervento del Nucleo dei Carabinieri nella struttura sanitaria di Petralia Soprana. “Diciamolo chiaramente: è una vergogna – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – che il vaccino, ancora prima di essere somministrato a quanti ne hanno bisogno, venga somministrato agli amici, ai parenti o agli amici degli amici. (Nurse Times)