Una memoria di popolo per restare uniti

QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Com’è possibile, 79 anni dopo, trovarci ancora a questo punto? Perché mai non siamo riusciti a fare i conti con il nazifascismo, con la guerra, con la Liberazione? Com’è possibile che ogni 25 aprile, anno dopo anno, puntuali quanto l’influenza a gennaio, ci si trovi a dibattere sulla festa fondante della nostra democrazia e della nostra Repubblica? Stavolta tocca al discorso di Antonio Scurati censurato da Rai Tre, ma la letteratura in merito è lunga, ormai esausta di argomentazioni plausibili, e spesso francamente imbarazzante. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

La Resistenza invece fu un grande momento di unità del Paese: le Brigate Garibaldi e le Brigate Bianche ( costituite da oltre 65000 cattolici in 180 Brigate) e gli altri Movimenti scacciarono i nazi-fascisti dal Paese. (CatanzaroInforma)

Il 25 aprile rende possibile ogni annuale – e… Il 25 aprile consente a chi contesta il 25 aprile di farlo senza conseguenze. (la Repubblica)

C'è un solo modo per affrontare il 25 aprile nell'Italia meloniana Sempre questione di scelte. Si può decidere di festeggiare il 25 aprile facendo l'analisi (spesso tocca partire dall'analisi logica) delle "opinioni" sull'antifascismo di Meloni, Gasparri, Lollobrigida e compagnia cantante, tra strani equilibrismi dialettici dal sapore missino e interpretazioni al limite del TSO del termine "antifascismo". (Today.it)

25 aprile/2. Fu guerra civile, non solo di Liberazione: e lo rivendicate pure, fascisti?

Il fascismo non nasce razzista ma lo diventa sino alle estreme conseguenze, così come il comunismo non nasce dalla libertà ma è stato piuttosto liberticida. Marco Praticelli 25 aprile 2024 (Liberoquotidiano.it)

I testimoni di quella memoria rappresentano la verità diversa dall’odierno revisionismo, che non dovrebbe tradirla per rappresentare e cementare l’unità nazionale. (Taranto Buonasera)

Una guerra che aveva visto il territorio del nostro Paese essere campo di battaglia per lungo periodo lasciando l’Italia quasi completamente distrutta, e causando circa 472.000 morti, fra militari (319.000) e civili (153.000), cioè circa il 1,07% della popolazione: un italiano su cento, ucciso dalla guerra. (Contropiano)