Un passo dalla guerra. La UE si prepara alla guerra​, senza che gli europei lo sappiano

Paese Italia Press ESTERI

Il Consiglio Europeo del 21-22 marzo scorso (2024), al punto 43 del documento finale: “Il Consiglio Europeo sottolinea la necessità imperativa di rafforzare e coordinare la preparazione militare e civile e di una gestione strategica delle crisi nel contesto dell’evoluzione del panorama delle minacce. Invita il Consiglio a portare avanti i lavori e la Commissione, insieme all’Alto Rappresentante, a proporre azioni volte a rafforzare, a livello dell’UE, la preparazione e la risposta alle crisi nel quadro di un approccio multi rischio ed esteso a tutta la società, tenendo conto delle responsabilità e delle competenze degli Stati membri, in vista di una futura strategia di preparazione” Sono inoltre esortati i governi dei paesi membri a impegnarsi nella preparazione di militari e civili a elevare le strategie, in vista di un possibile allargamento del conflitto in Ucraina (Paese Italia Press)

La notizia riportata su altre testate

Il rapporto Arming Europe, commissionato dai tre uffici nazionali di Greenpeace in Germania, Italia e Spagna a un team di esperti, analizza la spesa militare in Europa e ne rivela il basso impatto economico e occupazionale, concentrandosi sui tre Paesi committenti, nel contesto dei Paesi NATO membri dell’Unione europea. (L'Eco di Bergamo)

Habeck è un esponente dei Verdi, un intellettuale, un ambientalista, appartenente a quella generazione europea che si è affacciata alla politica in un mondo senza più il Muro di Berlino, convinta che la guerra sarebbe diventata un fenomeno in via di estinzione confinato a luoghi remoti e arretrati del mondo. (La Stampa)

Quando qualcuno si azzarda a dire che l’Unione europea non funziona è subito costretto a incassare critiche feroci, e gratuite, di anti-europeismo, come se Europa e Ue coincidessero. Magari fosse così, lo vorremmo tutti. (Nicola Porro)

La bella addormentata Europa che pensa ai conti ma snobba la difesa

Lo rivela il nuovo report dell'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri). PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Ma non per le solite ragioni, che albergano pigramente in tutti gli anfratti neoliberisti (pensioni, welfare, ecc.) ma per un possibile incremento del budget militare. Il 147% potrebbe verificarsi proprio se il nostro paese decidesse di arrivare alla fatidica soglia del 2% sul pil indicata dalla NATO. (il manifesto)

La Francia, dal canto suo, ha deciso di aumentare il bilancio della difesa del 30% entro il 2030, con una crescita della spesa di 413 miliardi di euro. Per la Svezia, che ha appena aderito alla NATO, la crescita è stata superiore al 30%. (RSI.ch Informazione)