Cosa significa il bando cinese di WhatsApp, Telegram e Signal dall’App Store di Apple

la Repubblica ESTERI

Secondo il Wall Street Journal, da qualche giorno Apple avrebbe rimosso o starebbe per rimuovere dalla versione cinese dell’App Store una serie di programmi, fra i quali WhatsApp, Threads, Telegram e Signal sulla base delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale manifestate da Pechino. La richiesta è del tutto simmetrica rispetto alle decisioni assunte dagli USA nei confronti di TikTok sempre in nome della sicurezza nazionale, e forse, in termini strettamente tecnici, non è del tutto infondata. (la Repubblica)

Su altri media

L'ente che regola Internet in Cina ha definito i servizi di Meta una minaccia alla sicurezza nazionale: per questo, per quanto non fosse d'accordo, Apple ha dovuto rimuovere WhatsApp e Threads dal proprio app store (Inside Marketing)

La libertà d'espressione in Cina subisce un'ulteriore restrizione: il colosso americano dell'hi-tech Apple si è trovato costretto a rimuovere non solo Whatsapp e Threads, entrambi della Meta di Mark Zuckerberg, ma anche Telegram, Signal e Line. (ilmessaggero.it)

A partire da oggi, 19 aprile, dagli Apple Store cinesi non sarà più possibile scaricare WhatsApp e Threads. L’ordine arrivato da Pechino, secondo quanto si apprende da media internazionali, è legato a ‘motivi sulla sicurezza nazionale’, mentre altre app Meta come Facebook, Instagram e Messenger sono ancora disponibili sugli Apple Store. (StartupItalia)

Perché la Cina sega WhatsApp e Threads dall’App Store. Report Nyt Venerdì scorso Apple ha dichiarato di aver rimosso le app WhatsApp e Threads, di proprietà di Meta, dal suo App store in Cina su ordine del governo, con una potenziale escalation della guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina, scrive il New York Times. (Start Magazine)

A meno di una settimana dalla promulgazione della legge che impone a Bytedance di cedere le operazioni su territorio americano di TikTok, pena la chiusura della piattaforma negli USA, i media americani si interrogano su chi - eventualmente - potrà assicurare continuità al social utilizzato, oggi, da oltre 170 milioni di americani. (Rockol)

Da più di un anno Joe Biden aveva promesso che avrebbe firmato una legge per mettere al bando TikTok negli Stati Uniti, nonostante all’interno del partito democratico e della stessa amministrazione non tutti fossero concordi con il presidente. (ilmessaggero.it)