Spending review ministeri, Giorgetti a caccia di due miliardi

Economy Magazine INTERNO

Spending review ministeri, Giorgetti in pressing: entro venerdì attende le previsioni sui tagli alla cosiddetta spesa discrezionale alle dotazioni dei dicasteri. Per il 2024 i ministeri devono recuperare altri due miliardi di euro, per una finanziaria con spazi di manovra molto stretti. Molto dipende dalle attese linee guida della Ue sulle nuove regole di bilancio, con le quali sarà possibile capire quali voci di spesa si potranno defalcare: probabilmente, come riportato dal Messaggero, quelle per la difesa e per la transizione energetica; e quelle invece sulle quali sarà necessario un maggiore intervento in termini di tagli, specie le pensioni. (Economy Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

(Adnkronos) – Si è svolto a Palermo il convegno ‘Zes unica: una grande opportunità per il Mezzogiorno?’, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e dedicato al dibattito sulle opportunità di sviluppo e le criticità della riforma sulla Zona economica speciale unica. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Boccia (Pd): ci faremo sentire contro dl Pnrr e Def invisibile 23 aprile 2024 (Il Sole 24 ORE)

(Adnkronos) – “La Zes unica valorizza il ruolo della Sicilia come piattaforma strategica nel Mediterraneo. Si tratta di armonizzare le reti infrastrutturali per un’intermodalità virtuosa”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Def, la Corte dei Conti: la gestione dei conti pubblici sarà difficile

«Per le politiche invariate - ha evidenziato - è stato nuovamente indicato il solo impatto complessivo sull’indebitamento netto del loro rifinanziamento (19,9 miliardi nel 2025, 23 miliardi nel 2026 e oltre 25 miliardi nel 2027), senza fornire alcuna informazione su quali misure siano incluse in questi importi. (Sanità24)

Tra autonomia differenziata senza livelli essenziali delle prestazioni, il Pnrr in parte definanziato e di sempre più difficile attuazione, un Superbonus senza controllo e, da ultimo, un Def senza indicazione sul futuro di misure quali il taglio del cuneo fiscale e la riduzione dell’Irpef, il governo “sta fuggendo dalle responsabilità” di politica economica e si appresta a varare, dopo le europee, “manovre”, al plurale, perché di sicuro non ce ne sarà solo una, dato che l’indebitamento previsto dal Tesoro è già stato smentito dall’Istat. (L'HuffPost)

Le politiche invariate comprendono anche il taglio del cuneo contributivo e l’Irpef a tre aliquote. – “La gestione della finanza pubblica continuerà ad essere difficile”. (Agenzia askanews)