Il boss mafioso torna libero e festeggia nella chiesa di Falcone

Il boss mafioso torna libero e festeggia nella chiesa di Falcone
Today.it INTERNO

Il boss mafioso Tommaso Lo Presti dopo aver scontato una dozzina di anni di carcere ha festeggiato lo scorso 15 aprile le nozze d'argento con la moglie Teresa Marino, anche lei condannata per mafia. Il luogo scelto per il venticinquesimo anniversario è un luogo suggestivo e simbolico, luogo di funerali di Stato come quello per il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e dove si trovano anche le spoglie del giudice Giovanni Falcone: la chiesa di San Domenico a Palermo (Today.it)

La notizia riportata su altri media

Il 15 aprile il boss mafioso Tommaso Lo Presti, scarcerato da poco dopo 12 anni di detenzione, ha festeggiato le nozze d'argento con la moglie Teresa Marino, anche lei condannata per mafia, nella Chiesa di San Domenico che accoglie il Pantheon degli illustri di Sicilia e che tra l'altro ospita le spoglie di Giovanni Falcone (LaC news24)

E non sembrano affatto preoccuparsi dell’anatema di Papa Wojtyla nella Valle dei templi, che ai boss deve sembrare lontano, nonostante sia stato ribadito più volte dai vescovi siciliani, in prima fila l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. (La Repubblica)

PALERMO – “Per concludere le polemiche sui fatti della cerimonia a San Domenico per la quale sono molto addolorata penso che le nozze d’argento del Boss Lo Presti con la consorte celebrate davanti alla tomba di mio fratello siano state un’offesa nei confronti sia di mio fratello Giovanni che dell’intera città di Palermo”. (Livesicilia.it)

Genova, moglie del boss dei surgelati non si dissocia dal marito, il giudice la tiene ancora in carcere

Lui è stato scarcerato da poco dopo anni di detenzione per mafia ed estorsioni, lei pure è stata condannata per mafia. (Open)

Il boss Tommaso Lo Presti e la moglie Teresa Marino hanno festeggiato i loro 25 anni di matrimonio nella chiesa di Palermo che accoglie il pantheon degli illustri di Sicilia e che ospita, peraltro le spoglie di Giovanni Falcone, il giudice ucciso dal Cosa nostra il 23 maggio del 1992 assieme alla moglie Francesca Morvillo ed agli agenti di scorta. (BlogSicilia.it)

Per il giudice Alberto Lippini, Anna Bruno deve restare in carcere. "Non si è dissociata e non ha preso le distanze dall’attività illecita del marito". (Il Giornale d'Italia)