Luce e gas, sanzioni per ENI, ENEL e SEN

Punto Informatico ECONOMIA

Il possibile ricorso in appello. Eni, da parte sua, dissente e spiega di valutare un ricorso contro la decisione intrapresa a difesa di quanto fin qui attuato nella gestione delle istanze di prescrizione.

Eni gas e luce, infatti, riconosce la prescrizione di propria iniziativa, ossia ancor prima che i clienti la richiedano, in tutti i casi in cui il ritardo di fatturazione derivi da una propria responsabilità. (Punto Informatico)

Su altre fonti

La decisione si rifà alla Legge di Bilancio 2018, che ha introdotto la possibilità, per i consumatori, di eccepire la prescrizione biennale dei crediti vantati dagli operatori del settore energetico in relazione ai consumi di luce e gas pluriennali fatturati tardi, salvo in caso di "accertata responsabilità" degli utenti stessi. (Milano Finanza)

L'Antitrust ha accertato l'ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti, a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas, in assenza di elementi idonei a dimostrare che il ritardo fosse dovuto alla responsabilità dei consumatori. (Rai News)

“Ci batteremo in ogni sede – scrive Federconsumatori – affinché i rimborsi siano automatici e non vi sia, a carico dei danneggiati, anche l’onere di doverli richiedere. Ora la decisione dell’Antitrust apre la strada dei rimborsi per i cittadini coinvolti che potranno ottenere entro 3 mesi il rimborso dei pagamenti effettuati ma non dovuti. (News Rimini)

L’Autorità ha così chiuso i procedimenti istruttori avviati nei confronti di Eni gas e luce, Enel Energia e Sen, valutando come ingiustificato il rigetto delle richieste di prescrizione, in assenza di elementi idonei a dimostrare la responsabilità dei consumatori nel ritardo del pagamento delle bollette. (QuiFinanza)

Per capire se un conguaglio è errato, basta confrontare i dati contenuti nella fattura con quelli del contatore. Questo in base alle nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2018. (La Stampa)

Le società addebitavano agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori a fronte dei tentativi di lettura dichiarati dal distributore; ma i tentativi non erano documentati o addirittura smentiti. (Tuttosport)