Ecco come saranno ripartiti i 400 milioni del Governo, Comune per Comune

Youtvrs INTERNO

Ai comuni con popolazione da 30mila a 69mila abitanti è riconosciuto un contributo di 80mila euro.

Ai comuni con popolazione da 5mila a 30mila abitanti e riconosciuto un contributo di 50mila euro.

Ai comuni capoluogo di provincia e di regione è riconosciuto un contributo di 150mila euro.

Ai Comuni è erogata la compensazione per la spesa sostenuta entro il 15 aprile 2020.

Il riparto per nucleo familiare del buono spesa è assegnato una tantum pari a 300 euro. (Youtvrs)

Ne parlano anche altre fonti

L’immancabile polemica sui soldi destinati dal Governo ai Comuni per l’acquisto dei buoni spesa per le famiglie meno abbienti è già servita. I primi cittadini del Nord, ma anche quelli di alcune regioni del Sud, parlano di «briciole», come nel caso di alcuni sindaci della Campania che accusano il Governo di avere assunto un ruolo pressoché di elemosiniere. (La Legge per Tutti)

I 400 milioni, ha detto il sindaco di Bari e presidente Ancial Fatto Quotidiano, «ci aiuteranno ad andare avanti per due o tre settimane». Così vengono ripartiti i 400 milioni di euro con i quali i sindaci potranno fronteggiare l'emergenza Coronavirus distribuendo buoni spesa o generi alimentari e di prima necessità a chi ne abbia bisogno. (Leggo.it)

I Comuni possono inoltre destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare di cui alla presente ordinanza eventuali donazioni, aprendo appositi conti correnti bancari. I buoni spesa saranno utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità (ad esempio presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale). (QUOTIDIANO.NET)

Per arginare fenomeni di questo tipo e provare ad aiutare le persone in difficoltà il Governo ha varato una serie di provvedimenti. Si tratta di 4,3 miliardi di euro che anticiperanno il Fondo di solidarietà comunale (il 66% di quest'ultimo), più 400 milioni vincolati per le persone che non hanno i soldi per fare la spesa. (AvellinoToday)

“Nell’individuazione dei fabbisogni alimentari e nella distribuzione dei beni, i Comuni in particolare possono coordinarsi con gli enti attivi nella distribuzione alimentare a valere sulle risorse del Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead)”. (BrindisiReport)

Il contributo è destinato in particolare all’acquisizione di buoni spesa e di generi alimentari, o altri prodotti di prima necessità, da distribuire alle famiglie in difficoltà. Devi attivare javascript per riprodurre il video. (Verona Sera)