Cresce disoccupazione giovani, a ottobre è al 30,3%

Adnkronos ECONOMIA

A ottobre 2020, inoltre, le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, sono pari a 35, livello di 0,8 ore inferiore a quello registrato a ottobre 2019; la differenza scende a 0,6 ore tra i dipendenti.

Immagine di repertorio (Fotogramma). A ottobre il tasso di disoccupazione è stabile al 9,8%.

Quello tra i giovani è invece salito di 0,6 punti percentuali, attestandosi al 30,3%. (Adnkronos)

La notizia riportata su altri giornali

Rispetto a giugno, c’è stata una revisione al ribasso delle previsioni per il PIL pari a 0,6 punti percentuali per entrambi gli anni, da -8,3% nel 2020 e +4,6% nel 2021 a -8,9% e +4,0%. L’evoluzione dell’input di lavoro, misurato in termini di unità di lavoro (ULA), seguirebbe quella del PIL, con un’ampia riduzione nel 2020 (-10,0%) e una ripresa parziale nel 2021 (+3,6%). (QuiFinanza)

Secondo l'istituto di statistica nel 2020 il tasso di disoccupazione diminuirà portandosi al 9,4% per poi tornare a crescere nel 2021 (11%). Di certo influiranno anche le misure legate al Recovery fund che dal canto loro "potrebbero rappresentare un ulteriore e robusto stimolo agli investimenti", e quindi un elemento decisivo per far ripartire l'economia. (Avvenire)

Il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 64 anni a ottobre è stabile al 9,8% rispetto a settembre mentre cresce di 0,3 punti percentuali rispetto a ottobre 2019. Rispetto a ottobre 2019 l'occupazione diminuisce di 473.000 unità, pari al 2% del totale. (Il Messaggero)

Il conto degli occupati Rispetto a ottobre 2019 l’occupazione diminuisce di 473.000 unità, pari al 2% del totale. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di un punto. (Corriere della Sera)

L'istituto di statistica stima ora una marcata contrazione, pari a -8,9%, per l'anno in corso, seguita da una "ripresa parziale" nel 2021 (+4%). (Rai News)

L'andamento del mercato del lavoro risentirebbe del processo di ricomposizione tra disoccupati e inattivi oltre che della progressiva normalizzazione dei provvedimenti a sostegno dell'occupazione. (la Repubblica)