Decreto rilancio, ipotesi incentivi auto

Corriere della Sera ECONOMIA

«Occorre introdurre uno strumento-incentivo» che «sul 2020 e il 2021» consenta «di smaltire lo stock di auto prodotte che hanno comunque standard elevati per la riduzione delle emissioni».

Valanga di emendamenti Di qui gli emendamenti in commissione Bilancio alla Camera che chiedono il potenziamento della cassa.

Una misura necessaria, aggiunge, visto che «nei piazzali restano 350 mila veicoli prodotti prima della crisi» e non ancora venduti. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

In particolare, dobbiamo cogliere l'occasione della conversione del dl rilancio, per rimodulare l'ecobonus estendendolo alle motorizzazioni tradizionali più all'avanguardia, che consentiranno anche l'abbattimento delle emissioni". (LaPresse)

Scendendo nel dettaglio, si quantificano in 6.000 per auto con emissioni di CO2 fini a 20 g/km, o 2.500 fino a 70 h/km. Tali incentivi, basati sulle effettive emissioni del veicolo dichiarate dalla casa produttrice e certificate sul libretto di circolazione, possono variare da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 6.000 euro. (Automobilismo.it)

Una scelta dettata anche dalla necessità di aiutare i costruttori a smaltire le auto nuove a motore termico (stimate in circa 350mila unità) ferme sui piazzali a causa dell'emergenza coronavirus. (l'Automobile - ACI)

(askanews) - Ampliare l'ecobonus anche alle auto a motore termico perché il settore dell'automotive deve essere sostenuto durante tutto il periodo di transizione per avere il tempo necessario per le riconversioni non solo dei processi produttivi ma anche degli skill professionali. (Yahoo Finanza)

Incentivi, siamo ancora in tempo. Sono rimaste invendute in stock, ipotizza Alessia Morani (PD), sottosegretaria allo Sviluppo, circa 350.000 vetture prodotte prima del Coronavirus. Leggi anche: mercato auto, da gennaio -50%. (QN Motori)

Niente quindi che possa avere un impatto sulla situazione attuale, visto che l'elettrico rappresenta al momento una porzione limitata delle immatricolazioni. Tutte le proposte di modifica si scontreranno con il più classico dei problemi, quello delle risorse finanziarie. (Il Gazzettino)