Ci siamo! Come previsto la rete 5G costa troppo. Gli operatori europei chiedono che anche Big Tech metta i soldi: “Solo così è sostenibile”

Antenna 3 ECONOMIA

L’attuale modello di sviluppo viene definito sostenibile solo se “le grandi piattaforme tecnologiche contribuiscono equamente ai costi per la rete“.

In Italia Iliad, TIM, Vodafone e WindTre hanno pagato allo Stato oltre 6,5 miliardi di euro nel 2018.

Vengono inoltre criticati i costi richiesti dai singoli governi per la cessione delle frequenze che gli operatori possono usare per la loro rete 5G. (Antenna 3)

Ne parlano anche altri media

All'inizio di novembre Deutsche Telekom, Orange, Telefonica, TIM e Vodafone hanno chiesto ai politici EU di aiutare a sovvenzionare lo sviluppo dell'ecosistema OpenRAN, oltre a incentivare la diversità della catena di approvvigionamento abbassando i limiti di ingresso (Techradar)

Al di là dei complottisti però, la scienza va avanti nella ricerca e nello sviluppo della tecnologia 5G, realizzando anche vari dispositivi utili alla salute, come la T-Shirt che rileva i parametri bio-vitali. (DR COMMODORE)

Come se non bastasse, poi, l’UE ha tolto negli ultimi anni diversi miliardi dai bilanci delle compagnie telefoniche. L’UE, poi, ha cancellato per legge i costi del roaming internazionale dentro l’Europa togliendo almeno 2 miliardi in 4 anni alle compagnie telefoniche (Libero Tecnologia)

Il motivo: le usano così pesantemente che gli amministratori delegati di Deutsche Telekom, Vodafone e altri 11 provider hanno necessità della loro cooperazione. La storia esclusiva pubblicata da Reuters traccia una direzione inequivocabile: costa troppo l’infrastruttura 5G, così come tutti la vorrebbero e ce l’hanno decritta. (igizmo.it)

Rete 5G: le compagnie europee chiedono supporto a Google, Facebook e Netflix. Gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni in Europa sono saliti a 52,5 miliardi di euro (59,4 miliardi di dollari) lo scorso anno, un picco mai raggiunto rispetto agli ultimi sei anni. (Tech Princess)

I firmatari includono Telefonica, Orange, KPN, BT Group, Telekom Austria, Vivacom, Proximus, Telenor, Altice Portugal, Telia Company e Swisscom. Questi investimenti possono essere sostenibili solo se le grandi aziende tecnologiche danno anche un “equo contributo” ai costi di rete. (Italnews)