Autostrade, pannelli pericolosi: Tomasi indagato, già interrogato

Corriere della Sera INTERNO

Il fascicolo è stato aperto con le ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Genova «Il nuovo ponte di Genova ad Autostrade».

Ad ogni modo il manager è ancora sotto indagine ma è presumibile che la sua posizione possa essere archiviata.

È stato interrogato come persona informata dei fatti a gennaio per l’acquisto di 30 milioni di pannelli fotovoltaici rivelatisi poi pericolosi. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

In Liguria «al momento quello che si prospetta, è una paralisi totale», ha poi avvertito presagendo chiusure prolungate per lavori su alcune tratte della Genova-Ventimiglia (A10), Milano-Genova (A7) e Genova-Rosignano (A12). (Il Sole 24 ORE)

Quindi, non sarebbe indagato per il suo operato da ad della società, ma per una questione precedente. Nel fascicolo viene anche ipotizzata la violazione al contratto di concessione tra Autostrade e Stato. (ilGiornale.it)

In una nota, Autostrade per L’italia fa sapere che Tomasi non avrebbe avuto nessuna competenza sulle barriere fonoassorbenti: “l’ad ha già avuto modo di chiarire ampiamente all’Autorità Giudiziaria la propria posizione. (L'HuffPost)

L’inchiesta è iniziata a fine 2019, quando sulla tratta Rapallo-Sestri Levante della A12 si sono staccati alcuni pannelli anti-rumore. Nel fascicolo, inoltre, si ipotizza anche la violazione al contratto di concessione tra Autostrade e Stato. (Il Primato Nazionale)

Tomasi ha chiarito che la sua partecipazione al Comitato Grandi Opere di Aspi avveniva solo con la finalità di presentare alcuni progetti di potenziamento della rete di cui, al tempo, aveva diretta competenza. (Rai News)

Al di là dell’avviso di garanzia all’ad di Aspi, dimostra una cosa sola: Autostrade non ne ha azzeccata una. La difesa di Autostrade: “Tomasi non ha nessuna competenza sulle barriere fonoassorbenti”. L’indagine, come si diceva, risale a sei mesi fa. (L'HuffPost)