Petrolio: tra Covid e produzione, dove arriverà nel 2021?

Investire.biz ECONOMIA

Per capirlo prendiamo in considerazione il rapporto di due banche, UniCredit e UBS, che tracciano un quadro della situazione che potrebbe verificarsi nel prossimo futuro.

Cosa verrà deciso dal Cartello in prospettiva e cosa bisognerà aspettarsi riguardo i prezzi del greggio per l'anno che verrà?

A frenare il mini rally, l'avanzare dei contagi da Coronavirus e il timore che l'OPEC+ possa aumentare la produzione nel 2021.

UBS: petrolio a 50 dollari al barile nel 2021. Sulla stessa linea degli strategist di UniCredit si posiziona UBS.

UniCredit: l'OPEC non aumenterà la produzione. (Investire.biz)

La notizia riportata su altri media

Se l'Opec applicasse la riduzione della produzione concordata la scorsa estate, e considerando una ripresa della produzione negli Stati Uniti e in Libia, l'offerta sarebbe di circa 97 milioni barili al giorno nel primo semestre del 2021”, sottolinea Campanella. (Milano Finanza)

Superato il lieve gap che si trova prima di raggiungere i 3 dollari, il gas naturale potrà nuovamente avvicinarsi ai 3,3 dollari e da lì, previsioni meteo permettendo, la strada potrebbe essere spianata per i 3,4 dollari. (FX Empire Italy)

Ora è tempo di abbassare la curva, con questi numeri e' molto difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa o forme di aggregazione o raduni". Perché "la curva si appiattisce ma è ancora molto significativa, e se non decresce molto rapidamente diventa un fattore critico. (Yahoo Finanza)

Secondo gli analisti, il cartello non aumenterà la produzione d gennaio, visti i nuoviin Europa e Stati Uniti e, dopo che l'ha rivisto il calo della domanda globale di 1,2 milioni di barili nel quarto trimestre. (Teleborsa)

Il momento in cui la OPEC+ dovrà decidere che fare a proposito dei tagli alla produzione di petrolio è ormai vicino e proprio ora tornano a galla fastidiosi dissidi interni che inducono un certo timore a proposito di quello che potrebbe essere il futuro della coalizione; la nascita di questi timori giunge a mercato proprio mentre il gruppo sta tentando il tutto per tutto per riequilibrare il mercato petrolifero globale assicurando al contempo maggiori entrate e quote di mercato a medio termine: questo è quanto affermano i tecnici di Goldman Sachs. (Commodities Trading)

Algeria, Kazakistan, Iraq , Nigeria e Emirati Arabi Uniti sarebbero stati convocati in videoconferenza per un round di negoziati prima dell’incontro OPEC+. Anche il prezzo del petrolio Brent ha subito una flessione. (Money.it)