Sanità, in Friuli Venezia Giulia troppi pazienti nei pronto soccorso

Il Messaggero Veneto SALUTE

UDINE. Siamo la regione in cui la permanenza in Pronto soccorso per codici bianchi e verdi è la più lunga d’Italia. Pur riducendosi, la tempistica resta alta anche per il codice giallo, in questo caso va peggio solo nelle Marche e in Sicilia. Lo certifica l’Agenas, l’agenzia nazionale che monitora i servizi sanitari regionali, nel report “Accessi in Pronto soccorso e implementazione Dm 77 per una… (Il Messaggero Veneto)

Ne parlano anche altri media

I Pronto soccorso, costantemente sovraffollati e in sofferenza, si confermano il grande anello debole del Servizio sanitario nazionale: nel 2023 hanno fatto registrare 18,27 milioni di accessi, ma di questi oltre 1 su 5 (22%) – pari a circa 4 milioni – si possono ritenere impropri ed evitabili risultando infatti codici bianchi o verdi alla visita effettuata. (Borderline24.com)

La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità (FIALS) Area Metropolitana di Milano, sulla base dei recenti dati forniti da Agenas (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), evidenzia un urgente bisogno di riforma nei pronto soccorso milanesi. (AssoCareNews.it)

Non servivano, forse, i numeri a confermare le tante preoccupazioni che medici e infermieri nutrono da anni sul Servizio sanitario nazionale. Ma nelle scorse settimane, passando più o meno inosservati, ne sono arrivati molti, e tutti insieme. (Avvenire)

Migliorare gli accessi al pronto soccorso ed implementare il Dm77 per una migliore presa in carico dei pazienti: è quanto emerso da una tavola rotonda che si è tenuta a Roma nella sede dell'Agenas, alla quale ha partecipato il presidente nazionale del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), Angelo Testa. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

In Trentino l'accesso al Pronto soccorso è superiore alla media nazionale (oltre 30 accessi ogni 100 abitanti mentre la media è di poco inferiore a 30), ma se guardiamo gli accessi inappropriati c'è chi fa peggio di noi. (l'Adige)

Nessuna urgenza, dunque. Sono tanti i pazienti che vengono catalogati come ’codici bianchi’ dopo la visita al pronto soccorso. (LA NAZIONE)